Commento al Vangelo, 02 aprile 2023 – Domenica delle Palme
L’entrata di Gesù in Gerusalemme tra le acclamazioni della folla sul dorso di un asino ricorda quella dei re israelitici, anche se con connotazioni opposte: Gesù è il re mite.
In questo modo Gesù inaugura una forma nuova di messianismo, un nuovo modo della presenza di Dio segnato non dalla potenza, ma dalla mitezza. Dio non viene a vincere e a far prevalere le sue ragioni, non si impone con la paura e il castigo. Non è un Dio guerriero e vincitore. Viene, invece, a dare la vita, a servire con la misericordia per liberarci dalla paura di essere accusati e condannati, per farci sentire accolti e amati.
Gesù, in quanto Messia, rappresenta il modo di agire di Dio: un Dio buono che viene incontro all’uomo. Dio regna amando; non chiede, ma offre. Sulla croce Gesù darà la più grande dimostrazione di questo modo di presenza di Dio tra di noi: sulla croce viene data la vita per il nostro riscatto, sulla croce vi è la dimostrazione dell’amore senza confini di un Dio che non fa più paura, che chiede di essere amato e accolto.
Nello stesso tempo Gesù rappresenta anche ciascuno di noi. Come Gesù si è abbandonato nelle mani del Padre, così anche noi siamo messi in grado di fidarci di Dio. È vincere le paure della vita perché ogni cosa è nelle sue amorevoli mani. Gesù sceglie la via dell’abbandono pur sapendo che il Suo destino sarà la croce. Ma è proprio questa la vera vittoria di Gesù: non nella forza, ma nell’abbandonarsi alla volontà di Dio. La Sua fiducia diventa la Sua forza. Diventiamo capaci di vincere ogni paura nella misura che ci abbandoniamo nelle mani di Dio.
Questa è la mitezza proposta da Gesù che mostra la vicinanza di Dio e la fiducia nel Suo amore.
Per noi è l’invito a vincere la paura di Dio perché sempre ci è vicino con la Sua misericordia ed a vincere la paura della vita confidando in Lui perché nulla è più forte della Sua bontà.
E la folla acclamando Gesù non fa altro che accogliere questa mitezza che vince ogni paura e diventa fiducia e abbandono. Anche noi vinciamo la paura con la nostra lode e sentiremo Dio vicino che si prende cura di noi.