Il Santo del Giorno

Commento al Vangelo, 25 agosto 2024 – Gv 6,60-69

Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna…
Il linguaggio di Gesù è duro, a volte incomprensibile a tal punto che è difficile crederGli. Per questo molti non lo hanno più seguito.
Pietro invece, offre una risposta diversa, riconoscendo che in realtà le parole di Gesù, al di là di ogni comprensione, offrono un nuovo tipo di vita e dischiudono alla fiducia nella Sua persona come inviato dal Padre.
Per comprendere il valore delle parole di Pietro dovremmo porci la seguente domanda: un apostolo come Pietro, senza Gesù, cosa sarebbe? Un semplice pescatore.
Con Gesù, invece, Pietro diventa un apostolo, un uomo, seppure debole, capace di credere che la vita può cambiare anche e proprio partendo dalle proprie disgrazie. L’incontro con Gesù e la missione affidata non fanno di Pietro un super uomo, ma un uomo che è cosciente delle sue debolezze, ma con una speranza nuova: la vita può cambiare. Ecco quindi il significato della risposta di Pietro, alla domanda di Gesù se voleva andarsene anche lui: Tu hai parole di vita eterna. Pietro riconosce che solo Gesù ha parole che danno la vita che non conosce fine e che continuamente si rinnova.
Per comprendere al meglio la risposta di Pietro, basta ricordare la sua stessa esperienza di pescatore quando, deluso per non aver pescato nulla durante la notte, ascoltando Gesù che, salito sulla sua barca, predica alla folla, riprende coraggio per affrontare nuovamente il lago, in pieno giorno, per lanciare ancora una volta le reti in forza della parola ascoltata (cfr. Lc 5,1-11).
Così, pure, quando dopo la resurrezione ritorna a pescare sullo stesso lago e, sul far del mattino, dalla riva del lago Gesù invita gli apostoli sulla barca assieme a Pietro a rilanciare le reti, ancora vuote, per la pesca (cfr. Gv 21,1-14). Pietro ascolta e pesca.
In entrambi i casi le parole di Gesù fanno rinascere in Pietro la gioia di seguirLo guarendolo da atteggiamenti di inadeguatezza e di scoraggiamento per le proprie debolezze. La parola di Gesù lo guarisce e lo conferma nella sua chiamata e nella sua missione.
Questo vale anche per noi: anche noi abbiamo bisogno di ritrovare la gioia di seguire Gesù e di essere confermati nonostante le nostre fragilità. Ascoltando la Sua Parola sempre in noi rinasce la vita, una speranza che ci riscalda il cuore e apre gli occhi così da riconoscere Gesù come il Santo di Dio, la nostra salvezza.
Non smettiamo mai di ascoltare la Sua Parola, il Suo Vangelo, specialmente quando sentiamo venire meno le forze, quando siamo appesantiti dai nostri problemi, quando ci tiranneggia il peccato. Questo è il momento migliore per ascoltare e così risorgere con una nuova fiducia.
Solo il Signore ha parole di vita eterna, capaci di nuova speranza e di cambiare la nostra esistenza.
Ascoltando la parola di Gesù, tutti, da semplici pescatori diventeremo apostoli, da tristi discepoli ci trasformeremo in gioiosi e intrepidi evangelizzatori e da scoraggiati credenti recupereremo la gratitudine per il dono della vita.