Commento al Vangelo, 15 settembre 2024 – Mc 8,27-35
Ci si aspetterebbe che una volta identificato Gesù come il Cristo, cioè il Messia atteso, finalmente cominciassero a compiersi le attese messianiche. Invece Gesù delude le aspettative dei discepoli annunciando non una vittoria, ma la Sua prossima morte.
È comprensibile che Pietro Lo rimproveri cercando di convincerLo che così non può essere.
È qui che entra la rivelazione divina: la vittoria vera sta nel perdere la propria vita.
Questo è il pensare di Dio. Per Dio la morte è solo un passaggio per giungere alla resurrezione perché Egli è il Signore della speranza e della vita.
Infatti Gesù non annuncia soltanto il rifiuto che avrebbe subito da parte degli anziani, dei capi, dei sacerdoti e degli scribi e la Sua conseguente morte, ma soprattutto annuncia la Sua resurrezione, un aspetto sconosciuto ai discepoli, che si accoglie solo per fede. Al contrario, la sofferenza non ha bisogno di fede per essere sperimentata; la resurrezione invece esige fiducia in Dio, una fiducia che va oltre la morte e contempla la resurrezione come evento finale di ogni cosa. Il pensare di Dio termina sempre con la resurrezione, con la misericordia.
Rinnegare se stessi, prendere la propria croce e perdere la propria vita non è altro che percorrere la via della fiducia in Dio; non è l’esaltazione della sofferenza e della frustrazione, ma è, invece, non lasciarsi intrappolare dal presente, buono o cattivo che sia, avendo come visione la resurrezione.
Pertanto non lasciamoci scoraggiare dalle vicende della vita e neppure lasciamoci ingannare che tutto sarà sempre secondo i nostri migliori desideri. Desideri ed aspettative devono essere alimentate non con l’assenza di difficoltà, ma con la fede nella resurrezione.
Perseveriamo nel cammino senza lamentarci e senza alimentare inutili aspettative; cominciamo a pensare secondo Dio, cioè con la fiducia che se Dio è con noi, nulla e nessuno sarà contro di noi e ci allontanerà dall’amore di Dio perché ci attende la resurrezione e la vita.
Il nostro destino è la resurrezione!