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Commento al Vangelo, 2 luglio 2023 – Mt 10,37-42

In questo brano evangelico, Gesù espone alcune condizioni per essere Suoi discepoli.
Essere discepoli implica camminare dietro al Maestro, assumere il Suo stile di vita. Non a caso i primi cristiani erano chiamati seguaci del Cammino, uomini e donne appartenenti a questa Via (At 9,3).
Questa espressione sta ad indicare che la vita di fede è un continuo dinamismo che viene ben identificato con il camminare, con il seguire Colui che viene definito come la Via, Gesù. Ecco che essere discepoli, significa poter camminare seguendo Gesù.
Di conseguenza le indicazioni di Gesù servono per facilitare il cammino. Non sono quindi da intendere in modo privativo come se dovessimo abbandonare qualcosa di bello, piacevole e naturale come l’amore familiare, ma sono da capire come un poter camminare meglio, più spediti.
Per questo non si tratta di non amare più i propri cari o la propria vita, ma mettere tutto al servizio del nostro essere discepoli. Non si esclude, ma si include. Si segue Gesù non eliminando quello che Lui stesso ha dato, ma con quello che siamo e abbiamo ricevuto. Si aggiunge Gesù alla nostra vita. Non si tratta di rinunciare, ma di includere Gesù nei nostri affetti, nelle nostre priorità, nei nostri progetti, nella nostra quotidianità.
Così il prendere la croce è da interpretare in chiave inclusiva: non si rinuncia alla propria vita concreta, ma la si mette al servizio del Regno. Perdere la vita per Gesù è darla a Gesù, vivere con Gesù. Rinunciare diventa quindi accogliere Gesù, diventare profeti con la nostra stessa esistenza, vivere al servizio dei piccoli sull’esempio di Gesù che ha seguito il Padre non eliminando, ma mettendo tutto al servizio della missione, perfino i parenti.
Essere discepoli è seguire Gesù includendo tutto e tutti.
Il vangelo ci invita a non rifiutare ciò che siamo e abbiamo, ma ad accogliere che in questo nostro essere e fare ci sia Gesù e tutto sia indirizzato verso di Lui. Solo così la nostra vita sarà trasformata e testimonieremo che Gesù è la vera Via che seguiamo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze.
Ecco che la nostra prima preoccupazione è accogliere Gesù e con tutto noi stessi seguirLo con i doni che Lui ci ha donato mettendoli a servizio per il Suo regno.
La condizione per essere discepolo è accogliere di vivere la trasformazione: seguire Gesù con tutto ciò che siamo e abbiamo.