Don Manlio SodiApprofondimenti

Famiglia: chi sei? Le sfide che ti attendono

Che anche l’istituzione familiare stia attraversando un tempo di notevoli difficoltà è un dato di fatto. Ce ne rendiamo conto quasi ogni giorno nel constatare la situazione giovanile che non si sente pronta ad affrontare una scelta «per tutta la vita». Ce ne rendiamo conto nel vedere quante persone si mettono insieme, fanno figli e non si sposano neppure in Comune. Un’autentica incoscienza sociale, personale e di coppia. È chiaro che di fronte ad un simile orizzonte – per la verità notevolmente piatto e che si risolve anche in situazioni educative poco incoraggianti – i più giovani prendano la vita come viene e vivano “alla giornata”!

Ci è capitato in questi giorni di avere tra mano una novità editoriale del giornalista Luciano Moia che ha pubblicato un volumetto dal titolo e sottotitolo accattivanti e invitanti alla lettura: «Nel cognome del padre e della madre. Come cambierà la famiglia nei prossimi decenni tra denatalità, emergenze educative e conflitti di genere» (Edizioni Sanpino, Torino 2022).

Se il titolo ci mette di fronte ad un dato di fatto ormai quasi pacificamente acquisito circa il doppio cognome, come da sempre per esempio fa la Spagna, resta la sorpresa di quanto ipotizzato nel sottotitolo. Da qui le domande che abbiamo posto all’Autore.

La prima riga della Prefazione si apre con un interrogativo: «Perché un libro sulla famiglia che verrà?».

Innanzi tutto per fare chiarezza tra realtà e demagogia, tra concretezza e inesorabilità dei dati e delle previsioni statistiche e visioni idealizzanti. Anche in Italia la famiglia ha assunto variazioni sul tema in quanto abbiamo famiglie di fatto, famiglie ricomposte, famiglie allargate, famiglie con un solo genitore, coppie senza figli, famiglie arcobaleno. Queste famiglie esistono, vivono accanto a noi, hanno gli stessi obiettivi, le stesse speranze. I figli che vivono in queste famiglie sono il futuro della nostra società. Per la Chiesa la sfida è integrare tutti – come ricorda papa Francesco nell’«Amoris laetitia» n. 297.

Il documento di papa Francesco ha suscitato un grosso dibattito. Quali sono gli aspetti che dovremmo tener presenti?

La famiglia è un dato di fatto. Dove la famiglia è più disgregata aumentano i disagi per tutta la società. Dai bambini agli anziati, tutti stanno peggio. Uno slogan ci può aiutare: «più famiglia? più felicità per tutti!». Inoltre, i cambiamenti di cui siamo testimoni vanno guardati con rispetto, con mente e cuore aperti, con umiltà e superando la tentazione di emettere giudizi e sentenze. La situazione sempre più complessa invita a ragionare sui modelli familiari e sulle conseguenti problematiche che ci attendono: crollo dei matrimoni, inverno demografico, invecchiamento della popolazione, conflittualità coniugale, emergenza educativa.

Possiamo continuare a illuderci rievocando l’espressione: «Com’era bella la famiglia del passato»?

Anche se tanti aspetti ci appaiono confusi non dobbiamo dimenticare che nel futuro della famiglia – comunque sarà – c’è un dinamismo di bene da accogliere, proteggere e preservare. Non sarà la pretesa di ingessare la realtà, né quella di imporre a tutti i costi modelli e stili di vita sconfitti dalla storia a salvare un’idea di famiglia. Il bene che c’è nell’intimo delle persone merita fiducia perché profondamente radicato nell’intimo delle

relazioni più importanti. E questo non potrà essere messo in discussione né da evoluzioni istituzionali né da trasformazioni di costume.

Interessante è la successione dei temi affrontati nei quattro capitoli. Ce li ricorda con una battuta per i nostri lettori?

Ridefinire la famiglia: la famiglia è il passato, il presente e il futuro di tutti, con delle constatazioni che invitano a serie riflessioni: sempre più anziani sempre meno bambini; più famiglie, meno famiglia; senza figli il modello più diffuso; la crisi della fecondità; «e perché dovremmo sposarci?»; il vuoto delle politiche familiari; il peso dell’individualismo e del maschilismo; più delle ragioni economiche pesano le relazioni precarie; dire no alla genitorialità… Sono le problematiche che cerco di illustrare sempre con l’obiettivo di venire incontro ad una riflessine costruttiva.

Superato l’interessante orizzonte del primo capitolo ne notiamo altri tre…

Sì, nel secondo ho affrontato le problematiche dell’emergenza educativa e dei minori “dimenticati”. È la situazione di una generazione che non educa più, dove i supereroi (i genitori) sono in caduta libera, i ragazzi sono isolati dal mondo, e madri e padri non ce la fanno più a gestire l’educazione dei figli.

Nel terzo capitolo ho posto l’accento sulle problematiche relative ad affettività e sessualità. Di fronte al consumismo affettivo è ancora possibile parlare di castità? E poi omosessualità e transessualità sempre più sbandierate.

Infine, nel quarto, il titolo: «tutti anziani e poi?» ci pone di fronte ad altre sfide, come per esempio: quali aiuti per chi ha i capelli grigi? quale impegno nel riscoprire il valore delle Caritas diocesane? e l’attenzione del «meglio stare a casa che in un istituto?».

Non bastano poche espressioni per cogliere la ricchezza di molteplici riflessioni che il nostro Amico ha affidato a questa interessante pubblicazione e all’impegno editoriale della giovane e intraprendente editrice Sanpino (per conoscerla: www.sanpino.com)! La conclusione la possiamo riprendere da un’affermazione dello stesso Autore che leggiamo nelle battute conclusive: «Quando cerchiamo di capire come e cosa sarà la famiglia di domani non dovremmo mai dimenticare di conservare un sguardo alto, oltre lo steccato del nostro orticello, capace di considerare altri aspetti oltre al computo delle statistiche nazionali. I dati sull’esplosione demografica in Africa ci devono far comprendere che siamo alla vigilia di un profondo radicale rimescolamento sociale, culturale, demografico, economico».

Un grazie e un augurio da parte di tutti i lettori!