Don Manlio SodiApprofondimenti

Microcredito, sinonimo di solidarietà

«Solidarietà»: un sostantivo che indica un vincolo in forza del quale ciascun creditore ha diritto di esigere l’intero credito e ciascun debitore può essere costretto a pagare tutto il debito. Così fin dal 1806 il Codice napoleonico definiva il termine che già prima (1789) indicava un sentimento di fratellanza, di vicendevole aiuto esistente fra i membri di una collettività; un significato che successivamente fu assunto anche nel contesto del linguaggio politico, sociale e giuridico (vedi l’uso dell’espressione «in solido»).

Il termine, di origine latina dove è usato per esprimere vari significati (tra cui anche quello di moneta d’oro, solidum nummum, da cui «soldo»), passa nel linguaggio ordinario per declinare un rapporto di vicinanza e di collaborazione a vari livelli e in contesti diversificati: tutti comunque finalizzati a servizio di un vivere sereno e soprattutto dignitoso per chiunque, sia in ordine alle persone che in rapporto all’insieme della creazione. Le lettere encicliche di papa Francesco Laudato si’ (2015) sulla cura della casa comune, e Fratelli tutti (2020) sulla fraternità e la giustizia sociale, ne costituiscono il richiamo più eloquente nei nostri giorni.

Quando si attraversano i percorsi offerti dalla Dottrina sociale della Chiesa, emerge il richiamo ad un’armonica convivenza sociale basata su un retto concetto del bene comune e del ruolo della sussidiarietà da parte dello Stato in ordine ad un clima di solidarietà, sempre in vista del superamento delle antinomie sociali. È quanto già ricordava Pio XI in quel lontano e complesso periodo agli inizi degli anni Trenta del secolo scorso.

Il magistero pontificio a più riprese si è soffermato sui vari aspetti che interloquiscono con la solidarietà fino a sottolineare la pace come frutto di essa (Opus solidaritatis pax, afferma Giovanni Paolo II nella Solicitudo rei socialis del 1988); e pure come il segreto per un’autentica democrazia e per una libera economia, ma sempre nel quadro di un’indispensabile solidarietà: è il pensiero che emerge ancora dall’enciclica sociale di Giovanni Paolo II, la Centesimus annus (1991) scritta per ricordare la Rerum novarum di Leone XIII (1891).

L’orizzonte del magistero pontificio attorno a questa tematica risulta quanto mai ampio, e i documenti che sono stati formulati tra la fine del secondo e l’inizio del terzo millennio costituiscono una ulteriore pagina preziosa per chiunque – persona, istituzione o nazione – voglia tendere a quella crescita in umanità che costituisce il segreto per un autentico sviluppo.

In questa ottica si colloca anche il «microcredito di solidarietà» che oggi più che mai risulta offrire un’occasione quanto mai preziosa perché nessuno si senta escluso da un vivere civile all’insegna di quella dignità di cui ogni persona è investita, ma che ha bisogno degli strumenti necessari perché sia rispettata. Il «microcredito» non racchiude tutta la soluzione della complessa problematica; ne offre almeno una opportunità, sia pur modesta, ma talvolta sufficiente perché la persona possa realizzarsi secondo lo specifico della propria vocazione e secondo le doti di inventiva di cui è dotata. Comprendere quindi il valore di ciò che è racchiuso nel termine e attivarsi perché non rimanga lettera morta è un impegno che oggi più che in passato si presenta di una stringente attualità e urgenza.

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