Le «Orazioni sul popolo» in Quaresima – Inchinatevi per la benedizione
In questo tempo di Quaresima, chi partecipa frequentemente alla messa sente alla fine della celebrazione questo invito: «inchinatevi per la benedizione». Cosa significa?
Nel rinnovato Messale Romano per la Chiesa italiana una delle novità consiste nell’aver aggiunto al termine dell’orazione dopo la comunione un altro testo: è una implorazione a Dio perché benedica, protegga, sostenga il popolo fedele.
Si tratta di testi semplici e lineari, ogni giorno diversi l’uno dall’altro. Una vera ricchezza non tanto di composizioni quanto soprattutto di motivi per i quali l’assemblea invoca l’aiuto dal Cielo, dopo aver partecipato al Pane del Cielo, l’Eucaristia.
In questo tempo che vede la Chiesa intera alle prese con un cammino sinodale, queste invocazioni aiutano a situare i singoli itinerari in un orizzonte ben più vasto qual è quello dell’intero popolo di Dio in costante cammino verso una pienezza che sarà totale solo nell’incontro definitivo con la Trinità.
Nel frattempo, durante i giorni della IV settimana di Quaresima – sia considerata come esempio -, l’assemblea implora Dio Padre: «sorreggi chi è fragile, vivifica sempre con la tua luce…» (domenica); «rinnova il tuo popolo nell’anima e nel corpo…» (lunedì); «il tuo popolo ottenga incessantemente il sostegno della tua clemenza…» (martedì); «facendo il bene in questa vita [i tuoi fedeli] possano giungere a te sorgente di ogni bontà…» (mercoledì); «benedici, salva e difendi il tuo popolo perché sicuro dalle suggestioni del maligno, cammini sempre nel tuo amore» (giovedì); «guarda e proteggi con il tuo benevolo aiuto coloro che confidano nella tua misericordia» (venerdì); «attraverso le consolazioni terrene [il popolo fedele] sia guidato ai beni eterni» (sabato).
Se si continua con queste attenzioni durante tutti i giorni della Quaresima si coglie l’insistenza con cui il popolo dei credenti implora la benedizione divina. La vita di ogni giorno è qui considerata nelle sue molteplici sfaccettature; ed è proprio nella complessità di questa realtà che si implora quella luce che può provenire solo dalla Pasqua, verso cui si è incamminati.
Il Direttore Spirituale
Prof. Don Manlio Sodi