Don Manlio SodiApprofondimenti

«Grandezza e miseria dell’uomo»

E’ tale e tanta la colluvie di libri che si riversano sul mercato che il lettore rischia spesso di scoraggiarsi nella scelta arrivando a non comprare alcun volume o a prendere il primo che capita, magari abbagliato solo dal titolo accattivante o dalla copertina ben studiata o dall’indiscutibile notorietà dell’autore! C’è tempo per tutto, ma forse poco per leggere; siamo nel tempo dell’immagine: fa cultura ciò che appare e non tanto ciò che è frutto di riflessione, di confronto, di approfondimento serio.

In tale diffuso orizzonte giunge in questi giorni una Lettera di papa Francesco scritta per sottolineare il IV centenario della nascita di un personaggio la cui opera più famosa sono i «Pensieri». Si tratta di Blaise Pascal che è vissuto solo 39 anni (1623-1662) ma che ha lasciato un’impronta tale che a distanza di secoli la sua figura e il suo pensiero permangono vivi. E il libro che raccoglie i «Pensieri» permane come un best seller perché ricco di un’infinità di semi di sapienza, di scintille di saggezza, che a loro volta invitano a riflettere.

La Lettera apostolica di papa Francesco si apre con queste parole: «Grandezza e miseria dell’uomo formano il paradosso che sta al centro della riflessione e del messaggio di Blaise Pascal…». Ed è attorno a questo incipit che si muove una riflessione che pone in evidenza la figura di quest’uomo che «fin da bambino e per tutta la vita ha cercato la verità»: un autentico «infaticabile ricercatore del vero, che come tale rimane sempre “inquieto”, attratto da nuovi e ulteriori orizzonti».

Sono espressioni che invitano a far tesoro del messaggio di papa Francesco; un testo che presenta la figura di un uomo innamorato di Cristo e che, come tale, sa parlare ancora oggi a tutti, aiutando a dialogare con se stessi, ad entrare in sé per conoscere meglio il mistero che è racchiuso in ogni persona. Si tratta di un percorso che può essere garantito da tre costanti che domandano di interagire fra di loro: fede, amore e libertà, alla scuola di una sapienza senza la cui luce «possiamo trasformarci facilmente in burattini alla mercé delle tendenze del momento».

Pascal ha avuto dalla natura una mente scientifica eccezionale, tanto che a 19 anni – per esempio – inventa una macchina di aritmetica, antenata delle nostre calcolatrici! Un’intelligenza, però, che lo aiuta a riconoscerne i limiti per «aprirsi alle ragioni soprannaturali della Rivelazione». È un percorso non facile, in cui la riflessione filosofica sorregge un itinerario che – secondo l’intento di Pascal – avrebbe dovuto animare un «progetto teologico» di cui i «Pensieri» costituiscono la struttura portante, anche se il risultato non è mai giunto al traguardo.

Permane comunque il volume dei «Pensieri» – una raccolta di 958 testi, tra brevi e quelli più diffusi – che interpellano chiunque voglia dialogare con se stesso, per non rimanere «estraneo a se stesso, grande e miserabile»: un enigma che la ragione umana non può risolvere; per questo Pascal afferma che «se c’è un Dio… e se tale rivelazione è veritiera, là deve trovarsi la risposta che l’uomo attende». Da qui l’invito alla conversione che è l’antidoto all’«autoreferenzialità». È nell’incontro con Dio, infatti, che si trova «abbastanza luce per chi desidera solo vedere, e abbastanza oscurità per chi ha una disposizione opposta». È il mistero dell’uomo e della sua libertà che permangono sempre!

Ci sono tanti modi per elaborare cultura; tra questi c’è chi si mette alla scuola della vita di ogni giorno cercando di cogliere ciò che di meglio affiora da tante scintille di saggezza, e di

farne tesoro perché è «il pensiero che costituisce la grandezza dell’uomo» come scrive Pascal. D’altra parte, già il filosofo stoico greco Epitteto affermava che «solo l’uomo colto è libero!». E prima ancora la parola dell’Antico Testamento ci ricorda: «Beato l’uomo che ha trovato la sapienza» (Proverbi 3,13), perché «il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è il vantaggio della luce sulle tenebre» (Qoelet 2,13): infatti «la sapienza è radiosa e indefettibile, facilmente è contemplata da chi l’ama, ed è trovata da chiunque la ricerca» (6,12). La vita e il pensiero di Pascal ne sono un esempio eloquente di cui far tesoro per saper prendere la vita con una più saggia filosofia!

Il Direttore Spirituale

Prof. Don Manlio Sodi