È di nuovo l’ora del ministero del Catechista
Solo pochi mesi fa, nel 2020, avevamo accolto e illustrato i contenuti del rinnovato «Direttorio per la Catechesi». Giunge ora al traguardo un desiderio espresso e atteso da molti anni e riconfermato nel Direttorio stesso: il riconoscimento ancora più ufficiale del ministero del Catechista. Qui vi si fa solo un cenno, rinviando alla prossima settimana la presentazione ufficiale del documento firmato in questi giorni da papa Francesco.
«Antiquum ministerium»: un servizio antichissimo alla comunità cristiana è quello del catechista. Se ne parla già nel Nuovo Testamento, e si sviluppa nel primi secoli del cristianesimo con il riconoscimento ufficiale di tale impegno in seno alla comunità, e quindi con un ruolo di rilievo nell’itinerario di formazione e di accompagnamento di coloro che si affacciano alla fede cristiana.
Il Catechista svolge un vero e proprio ministero, come il Lettore. E il Papa chiede a tutti i Vescovi del mondo di istituire il «ministero del Catechista» con un riconoscimento di rilievo di fronte alla Comunità. A tale servizio devono essere chiamati uomini e donne di profonda fede e di maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, capaci di accoglienza, di generosità e di vita di comunione fraterna.
Non si tratta di scegliere ogni volta, a inizio dell’anno catechistico, dei fedeli laici animati di buona volontà a cui affidare la preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana dei ragazzi, ma di riconoscere ufficialmente un ministero di vitale importanza per una Chiesa sempre più missionaria.