Rosario Certosino
Oltre al rosario classico esiste in ambito cattolico un’altra versione, detta rosario certosino perché elaborato da un monaco dell’ordine certosino, Domenico di Helion conosciuto come Domenico di Prussia.
Il rosario certosino è basato sulla recita di una corona di 50 Ave Marie, di cui si recita solo la prima parte. A differenza del rosario classico, non comporta la divisione della coroncina in cinque misteri dedicati ai diversi giorni della settimana. Nel Rosario certosino i misteri relativi alla vita di Gesù sono 50 e si riassumono in frasi brevi dette “clausole”. Ciascuna clausola si aggiunge alla fine della prima parte di ciascuna Ave Maria, dopo il nome “Gesù” e termina con un “Amen”.
La seconda parte dell’Ave Maria si recita solo una volta, al termine della 50ª clausola. Dopo quest’ultima Ave Maria si recitano il Gloria e il Padre Nostro. Il rosario si conclude con la Preghiera all’Immacolata composta da Domenico di Prussia. In alternativa, si può recitare la Salve Regina. Nella forma classica, la recita delle 50 Ave Marie è ininterrotta, ma chi preferisce può suddividerle nelle classiche decine, concludendo ciascuna di esse con un Gloria.
Rispetto al rosario classico, il rosario certosino è caratterizzato da una maggiore flessibilità. La recita può essere interrotta e ripresa successivamente. Il testo delle clausole può essere modificato secondo la devozione personale. Non è necessario recitare tutte le 50 Ave Marie, ma si può scegliere il loro numero in base al tempo che si vuole dedicare alla preghiera.
Il rosario certosino ha il fine di favorire la preghiera contemplativa e la vita attiva dei cristiani, perciò bisogna badare più alla qualità che alla quantità. E’ meglio dire dieci Ave Marie lentamente, meditando sugli episodi della vita di Gesù, piuttosto che cinquanta Ave Marie frettolosamente e distrattamente. La Vergine Maria infatti si venera come unica e necessaria interceditrice e mediatrice di qualsiasi grazia da Dio al genere umano. Ciò non vieta, ma promuove la devozione a tutta la comunione di santi angeli e di sante anime. Quest’ultime, in attesa della Resurrezione della carne, incessantemente cantano inni di onore e di lode. Il fine è di adorare, ringraziare e contemplare il Volto di Dio Amore e Trinità, in unità sostanziale con la Vergine Madre di Dio.