Approfondimenti

Come salutare la Gloriosa Vergine [2/4]

5) Quindi vengo a te con umiltà a riverenza, con devozione e confidenza, portando sulle labbra il saluto di Gabriele, che ti rivolgo supplichevole: saluto che, a capo chino per rispetto e a mani aperte con grande devozione, ripeto con gioia, pregando che venga ripetuto per me cento, mille e più volte ancora da tutti gli spiriti celesti. Non so, infatti, che cosa ci possa essere di più dolce e di più degno da offrirti.

6) E ora ascolta anche il pio innamorato del tuo nome: << Il cielo esulta e la terra stupisce, quando dico: Ave Maria. Satana sfugge, l’inferno trema, quando dico: Ave Maria. Il mondo si fa spregevole, la carne ammorbante, quando dico: Ave Maria. Sparisce la tristezza e ritorna la gioia, quando dico: Ave Maria. Scompare la tiepidezza e il cuore si infiamma d’amore, quando dico: Ave Maria. Aumenta la devozione, nasce la compunzione, cresce la speranza, aumenta la consolazione, quando dico: Ave Maria. L’animo si rinnova e si rafforza l’impegno nel bene, quando dico: Ave Maria>>.

7) È così grande la dolcezza di questo saluto benedetto, da non potersi spiegare con parole umane. Rimane infatti sempre più alto e profondo di quanto possa comprendere ogni creatura. Perciò piego ancora le ginocchia davanti a te. Santissima Vergine Maria e dico: <<Ave Maria, piena di grazia>>. Clementissima mia Signora, Santa Maria, accetta questo devotissimo saluto e con esso accetta anche me, perché io possa avere qualcosa che piaccia a te, che rafforzi la mia fiducia in te, che accenda in me un amore sempre più grande e mi conservi devoto per sempre al tuo santo nome.

8) Volesse il cielo che, per soddisfare il desiderio di onorarti e di salutarti in eterno dal profondo del cuore, tutte le mie membra si trasformassero in lingue e le lingue in voci di fuoco. Madre di Dio, vorrei poterti rivolgere questo saluto come pura e santa offerta di preghiera, espiatrice di tutte le mie colpe, per le quali ho meritato l’ira divina, contristato gravemente il tuo Figlio, disonorato e offeso molto spesso te e tutta la Corte celeste.

 

 

Tommaso da Kempis, Imitazione di Maria

Letture

Rosario Certosino

Preghiere

Ave o Maria