Approfondimenti

L’insegnamento della verità

Felice colui che è la stessa verità a istruire: non per mezzo di immagini e di parole effimere, bensì per la sua realtà. Il nostro pensiero e i nostri sentimenti spesso ci ingannano e vedono poco lontano. A che serve discutere cavillosamente su argomenti occulti e oscuri, se non saremo chiamati in giudizio per averli ignorati? È grave insipienza trascurare ciò che è utile e necessario, per occuparsi di cose frivole e addirittura nocive. Abbiamo occhi e non riusciamo a vedere.

Che cosa importa a noi delle discussioni dei filosofi? Colui che ode la Parola di Dio è liberato da molti preconcetti. Da questa parola derivano tutte le cose, e tutte le cose proclamano la Parola, cioè il Principio, che continua a parlare dentro di noi. Chi di Esso è privo non può comprendere o giudicare rettamente. Soltanto colui per il quale tutte le cose sono una unica cosa, e tutte le conduce all’unità e tutte le vede nell’unità, può essere interiormente tranquillo e godere la pace di Dio. O Dio di verità, rendimi una sola cosa con Te in un perenne amore.

Spesso mi annoio a leggere e ascoltare tante cose inutili, mentre ciò che voglio e desidero è tutto in Te. Tacciano i dotti, tacciano tutte le creature al tuo cospetto: solo Te io voglio ascoltare.

Quanto più uno è raccolto e interiormente impegnato, tanto più numerose e più elevate sono le cose che può comprendere, poiché il suo intelletto riceve luce dall’alto. Lo spirito puro, semplice e fermo non si disperde in molte faccende, poiché fa ogni cosa in onore di Dio e si sforza di evitare ogni soddisfazione personale. Che cosa ti blocca e ti molesta più dei tuoi desideri incontrollati? L’uomo buono e devoto organizza prima, dentro di sé, le opere che deve compiere davanti a tutti. E così esse non lo condurranno al vizio, ma sarà lui a piegarle alla discrezione della retta ragione. Chi sostiene conflitti più duri di colui, che si sforza di vincere se stesso? Questo dovrebbe essere il nostro compito: vincere noi stessi, rafforzarci quotidianamente e diventare migliori.

Ogni perfezione in questa vita implica qualche imperfezione, e ogni nostro raziocinio contiene qualche oscurità. Perciò una umile coscienza di sé conduce al Signore più direttamente di una profonda ricerca scientifica. Non si deve ritenere colpevole la scienza o la conoscenza, che sono buone in se stesse e da Dio sono predisposte, ma sempre sono preferibili una buona coscienza e una vita virtuosa. Molti, purtroppo, si preoccupano maggiormente di sapere che di vivere bene, perciò spesso sbagliano e producono frutti modesti o quasi nulli.

Se si mettesse tanta diligenza nell’estirpare i vizi e nel coltivare le virtù, quanta ne viene messa nel suscitare sottili questioni, non ci sarebbero tanti mali e tanti scandali in mezzo al popolo, e nemmeno tanta corruzione nei conventi. Quando verrà il giorno del giudizio, sicuramente non ci sarà chiesto cosa abbiamo letto, bensì che cosa abbiamo fatto, né ci sarà chiesto quanto bene abbiamo parlato, bensì quanto cristianamente abbiamo vissuto.

Dimmi, dove sono finiti tutti quei personaggi importanti e tutti quei maestri, che bene conoscesti quando erano in vita ed eccellevano negli studi? Altri ricoprono oggi le loro cariche e non so se qualcuno si ricordi di loro. Quando erano in vita sembravano importanti, oggi di loro non si parla più. Come passa veloce la gloria del mondo! Chissà se la loro vita è stata in armonia con la loro scienza: in tal caso il loro studio e le loro letture sarebbero stati fruttuosi. Quanti trascurano il servizio di Dio in questo nostro tempo, e si perdono a causa di un vano sapere… E poiché scelgono di essere grandi anziché umili, sono svaniti con i loro pensieri. Veramente grande è colui che si considera piccolo, e non tiene in alcun conto gli onori più alti. Veramente prudente è colui che considera fango ogni cosa terrena, allo scopo di conquistare il cielo. E veramente dotto è colui che segue la volontà di Dio e rinuncia alla propria.

 

Tommaso Da Kempis, Imitazione di Cristo