L’Esempio dei Santi Padri
Osserva gli esempi mirabili dei santi Padri, nei quali rifulse la vera perfezione; e ti accorgerai quanto modesto, e addirittura insignificante, sia quanto facciamo noi. Ahimè, che cosa è la nostra vita in confronto alla loro? Santi e amici di Cristo, essi servirono il Signore nella fame e nella sete, nel freddo e nella nudità, nel lavoro e nella fatica, nelle veglie e nei digiuni, nella preghiera e nelle sante meditazioni, nelle frequenti persecuzioni e offese. Quante e quanto gravi tribolazioni sopportarono gli apostoli, i martiri e i confessori, le vergini e tutti coloro che vollero seguire la via tracciata da Cristo! In questo mondo essi odiarono le loro anime, per possederle nella vita eterna.
Quale vita di sacrificio e di rinunce condussero i santi Padri nel deserto, quanto tenaci e gravi tentazioni dovettero sopportare, quanto spesso furono tormentati dal maligno, quante frequenti e ferventi preghiere offrirono a Dio, quanto dure astinenze praticarono, quanto zelo e fervore ci misero per il loro progresso spirituale, quanto dura fu la loro lotta contro le passioni, quanto pure e rette mantennero le loro intenzioni nei confronti di Dio.
Durante il giorno lavoravano, e poi trascorrevano la notte in continua preghiera, quantunque non tralasciassero la preghiera mentale nemmeno durante il lavoro. Utilizzavano con profitto tutto il loro tempo: ogni ora dedicata a Dio gli sembrava breve e, per la grande dolcezza della contemplazione, trascuravano perfino di alimentarsi. Rinunciavano a ogni ricchezza, carica pubblica, onore, amicizia, parentela e nulla volevano avere dal mondo. Si alimentavano soltanto con quanto era indispensabile per sopravvivere, e si dolevano di servire il corpo anche quando era necessario.
Perciò erano poveri di beni terreni, mentre erano assai ricchi di grazia e di virtù. Esteriormente mancavano di tutto, ma interiormente erano risarciti dalla grazia e dalla consolazione divina. Erano estranei al mondo, ma vicini a Dio e amici di Dio. Si consideravano una nullità e disprezzati da questo mondo, ma avevano grande valore agli occhi del Signore e da lui erano amati. Si riducevano in totale umiltà, vivevano in dimessa obbedienza, operavano con amore e con pazienza. Perciò crescevano quotidianamente nello spirito e ottenevano presso Dio tanta grazia. Essi vengono ricordati quale esempio a tutti i religiosi; e debbono stimolarci al bene, assai più di quanto possa indurci all’inerzia la schiera degli accidiosi.
Quanto fu grande il fervore di tutti i religiosi all’inizio delle loro sante istituzioni. Quanta devozione nelle loro preghiere, quanta emulazione nella pratica delle virtù, quanta disciplina, quanto rispetto e obbedienza fiorirono in tutti nell’osservanza della regola! Tante superstiti vestigia testimoniano ancora oggi quanto santi e perfetti furono veramente quegli uomini che, combattendo strenuamente, calpestarono il mondo. Oggi, invece, uno è ritenuto grande, se riesce a non trasgredire le regole e a sopportare con pazienza quanto gli accade. Quanto sono nocive la tiepidezza e la negligenza del nostro tempo, se così presto decliniamo dal fervore iniziale e tosto la vita ci annoia a causa della rilassatezza e della pigrizia!
Voglia il cielo che in te non si assopisca interamente la crescita delle virtù, dopo che molti esempi ti hanno offerto i Santi.
Tommaso Da Kempis, Imitazione di Cristo