Don Manlio SodiApprofondimenti

Avvento: riprende il cammino di fede

La vita è «attesa»… di che cosa?

Vivere è attendere! Si attende la soluzione di un evento; si attende la conclusione di un percorso; si attende il giorno del compleanno (almeno finché si è giovani!); si attende di poter realizzare progetti da lungo accarezzati; si attende di vivere una vita serena e in armonia con tutti, a cominciare dalle persone più vicine; si attende di raggiungere la pensione e di viverla in salute… Nella vita le attese sono un’infinità. Ma a livello di fede e di spiritualità quali attese si possono percepire o sollecitare?

L’interrogativo non è di poco conto qualora il dono del battesimo sia percepito e accolto come una realtà che costantemente interpella in vista di un compimento, del conseguimento di una realtà che non si realizza in un momento, in quanto richiede costanza e fedeltà.

Chi può aiutarci a realizzare questo percorso secondo i ritmi del tempo? Ecco il significato e il ruolo dell’anno liturgico che con il periodo dell’Avvento riprende il suo ritmo di itinerario verso Cristo.

L’anno liturgico è il dipanarsi proprio dello scorrere del tempo ma attorno a due nuclei che si richiamano a vicenda: la Pasqua e il Natale. Tutto ruota attorno alla Pasqua, perché è nella Pasqua che si compie la “memoria” della passione, morte e risurrezione di Cristo. E il Natale è la premessa: una nascita orientata e votata verso un compimento costituito dalla Croce ma costantemente illuminata dalla Risurrezione.

È attorno a queste due grandi feste che ruota un percorso offerto dall’anno liturgico. Dal tempo dell’Avvento che stiamo iniziando fino alla vigilia dell’Avvento del 2022 è offerta la possibilità non di sfogliare un calendario mensile, ma dello scorrere di settimane sempre illuminate da un percorso essenzialmente pedagogico. Sì, perché con la guida di quanto racchiuso nel Lezionario domenicale e festivo, come pure in quello feriale, si è progressivamente condotti di anno in anno verso quel giorno senza tramonto che è l’eternità, e di cui la domenica, giorno del Signore, ne costituisce il simbolo e il richiamo.

Tutto riprende con l’Avvento. Avvento significa «venuta» e quindi un contesto di «attesa». È il Signore che viene incontro a noi. I vari simboli – così ben radicati nella nostra cultura, come il presepio e l’albero di Natale – ci richiamano alcuni valori: toccando il sentimento essi invitano ad ammirare un Dio che si è fatto storia «per noi».

E chi vive senza un orizzonte di attese? Triste è quella persona che ha perduto ogni speranza; se rimane però un minimo di coraggio – soprattutto con l’aiuto di chi è vicino e coglie la sofferenza dell’altro – si può riprendere il cammino. E in quel percorso c’è sempre Colui che si è presentato così: «Io sono la via…». E ci accompagna, sempre; basta saperlo accogliere!

Il Direttore Spirituale

Prof. Don Manlio Sodi