Don Manlio SodiApprofondimenti

Preparare l’Avvento alla luce del Messale rinnovato

Con la prima domenica di Avvento entra in vigore il contenuto del Messale rinnovato in alcuni punti del suo linguaggio dopo circa quaranta anni. È un evento che avrà il suo esito proficuo nel tempo; il linguaggio liturgico, infatti, si deposita progressivamente nella cultura fecondandola con termini ed espressioni linguistiche forse nuove, e comunque orientate ad un’esperienza del mistero di Dio quale avviene attraverso i simboli della celebrazione.

Le piccole novità saranno comunicate volta per volta all’inizio o nel contesto delle celebrazioni. Ci sarà da fare l’abitudine nel riprendere il canto del Kyrie, eleison; nella recita del Gloria con la richiesta di pace in terra agli uomini «amati dal Signore»; nell’alzarsi in piedi all’invito del «Pregate fratelli e sorelle…»; nell’accogliere l’annuncio dell’Ecco l’Agnello di Dio… completato d’ora in poi con l’espressione dell’Apocalisse: «Beati gli invitati alla cena dell’Agnello» e l’apertura all’invocazione: O Signore, non sono degno… Altri elementi saranno oggetto di progressive attenzioni.

Al di là delle modeste novità del rito della Messa resta invece la sfida sempre viva e attuale di conoscere più in profondità i testi pronunciati dal celebrante, e ai quali l’assemblea è invitata a dare la propria adesione con l’Amen o con altre risposte. Sono risposte che impegnano in una consapevolezza che a sua volta orienta verso una conoscenza del linguaggio liturgico e del suo contenuto. Un contenuto non sempre facile, e proprio per questo esigente di maggior attenzione. In questa linea, di notevole aiuto può risultare l’uso del foglietto, se valorizzato soprattutto prima o dopo la celebrazione stessa, e più ancora il messalino quotidiano o mensile o annuale.

Quali contenuti ci riserva la liturgia nel prossimo Avvento? Il Lezionario festivo, con la cadenza delle quattro domeniche e con la solennità dell’Immacolata ci ricorda che la storia ha un termine, che Giovanni Battista ci invita a saper valorizzare con sapienza evangelica le realtà della vita, e che la Madonna ci dona il Salvatore. La ricchezza del Messale si acquisisce accostando le preghiere. La loro composizione risale al primo millennio, ma sembrano composte ieri perché ciò che esprimono riflettono il perenne quotidiano che la persona è chiamata ad incontrare. La benedizione solenne dell’Avvento può caratterizzare il ritorno alla vita a conclusione delle quattro domeniche.

Ma un tocco particolare sul tema dell’attesa è offerto dai quattro testi prefaziali dove si canta la «duplice venuta di Cristo» (I), di quel «Cristo, Signore e giudice della storia» (I/A); ma in parallelo si evidenziano «le due attese di Cristo» (II) nella storia e nel prossimo Natale, alla luce del mistero di «Maria nuova Eva» (II/A).

La ricchezza e profondità di questi linguaggi darà un senso all’impegno della preparazione del presepio e dell’albero di Natale che rinvia con il suo simbolismo a quell’albero della Vita che per il credente è la Croce! È nel contemplare la culla di Betlemme che lo sguardo del credente riscopre il senso del mistero di un Dio che si è fatto storia e che continua a percorrerla nei ritmi e nelle vicende dei tempi per dare loro un senso.

Il Direttore Spirituale

Prof. Don Manlio Sodi