Il Santo del Giorno

Santo del Giorno, 1 maggio – San Giuseppe lavoratore

San Giuseppe secondo il Nuovo Testamento è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù, definito come uomo giusto.

È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Il beato Pio IX lo dichiarò patrono della Chiesa cattolica l’8 dicembre 1870.

I Vangeli e la dottrina cristiana affermano che il vero padre di Gesù è Dio. Maria lo concepì miracolosamente, senza aver avuto rapporti sessuali con alcuno, per intervento dello Spirito Santo. Giuseppe, inizialmente intento a ripudiarla in segreto, seppe quanto era accaduto da un angelo apparsogli in sogno e accettò di sposarla e di riconoscere legalmente Gesù come proprio figlio. Perciò la tradizione lo chiama padre putativo di Gesù (dal latino puto, “credo”), cioè colui “che era creduto” suo padre.

In Matteo 13,55 la professione di Giuseppe si nomina quando si dice che Gesù era figlio di un “téktón“. Il termine greco téktón è stato interpretato in vari modi. Si tratta di un titolo generico che non si limitava ad indicare i semplici lavori di un falegname, ma lo usavano per operatori impegnati in attività economiche legate all’edilizia, in cui si esercitava piuttosto un mestiere con materiale pesante, che manteneva la durezza anche durante la lavorazione, per esempio legno o pietra. Accanto alla traduzione di téktón come carpentiere, accostano quella di scalpellino. Qualche studioso ipotizza che non avesse una semplice bottega artigiana, ma un’attività imprenditoriale legata alle costruzioni. Dunque in senso stretto non doveva appartenere a una famiglia povera.

Secondo alcuni vangeli apocrifi Maria sarebbe stata figlia di Anna e del ricco Gioacchino. Questa interpretazione sulla professione imprenditoriale di Giuseppe meglio si concilia con la condizione economica benestante della sua promessa sposa.

San Giuseppe e il bambino Gesù
Guido Reni, 1635 (Fonte: Wikipedia)

Tra gli ebrei dell’epoca, i bambini a cinque anni iniziavano l’istruzione religiosa e l’apprendimento del mestiere del padre, quindi si ipotizza che Gesù a propria volta praticò in gioventù il mestiere di falegname.

Nei tempi antichi, i Padri latini della Chiesa hanno tradotto il termine greco di téktón con falegname. Ma nella Israele di allora il legno non serviva soltanto per approntare aratri e mobili vari, ma si usava come materiale per costruire case e qualsiasi edificio. Infatti, oltre ai serramenti in legno, i tetti a terrazza delle case israelite erano allestiti con travi connesse tra loro con rami, argilla, fango e terra pressata, tant’è vero che il Salmo 129 descrive come sui tetti crescesse l’erba.

Secondo i Vangeli, Giuseppe esercitò la sua professione a Nazaret, dove viveva con la famiglia. Potrebbe avere lavorato per qualche tempo anche a Cafarnao. A sostegno di questa ipotesi viene citato un passo del Vangelo secondo Giovanni, in cui Gesù predica nella sinagoga di Cafarnao. E i suoi oppositori dicono di lui che è il figlio di Giuseppe (Gv6,41-59), cosa che dimostrerebbe che essi conoscevano Giuseppe. Alcuni studiosi ipotizzano che potrebbe avere lavorato per un certo periodo, probabilmente insieme a Gesù, anche a Zippori.

San Giuseppe falegname
Georges de La Tour. (Fonte: Wikipedia)

Grandi santi e teologi si sono mostrati convinti che Giuseppe sia stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo. Così Francesco di Sales in un suo sermone:

«Non dobbiamo per nulla dubitare che questo santo glorioso abbia un enorme credito nel Cielo, presso Colui che l’ha favorito a tal punto da elevarlo accanto a Sé in corpo e anima. Cosa che è confermata dal fatto che non abbiamo reliquie del suo corpo sulla terra. Così che mi sembra che nessuno possa dubitare di questa verità. Come avrebbe potuto rifiutare questa grazia a Giuseppe, Colui che gli era stato obbediente tutto il tempo della sua vita?»

A tal proposito, papa Giovanni XXIII – nel maggio del 1960, in occasione dell’omelia per la canonizzazione di Gregorio Barbarigo – ha mostrato la sua prudente adesione a quest’antica «pia credenza» secondo cui Giuseppe, come anche Giovanni Battista, sarebbe risorto in corpo e anima e salito con Gesù in Cielo all’Ascensione. Il riferimento biblico sarebbe in Matteo 27,52 «…e i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E, uscendo dai sepolcri, entrarono nella Città santa e apparvero a molti…».

 

 

Fonte: Wikipedia