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Domenica delle Palme

In questo giorno si ricorda il trionfale Ingresso a Gerusalemme di Gesù, in sella a un asino e osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma. La folla, radunata dalle voci dell’arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi intorno e li agitavano festosamente.

Nella forma ordinaria del rito romano essa è detta anche domenica De Passione Domini (della passione del Signore).

Nella forma straordinaria la domenica di passione si celebra una settimana prima, perciò la Domenica delle palme è detta anche “seconda domenica di passione”.

Nel calendario liturgico cattolico, con la Domenica delle palme ha inizio la settimana santa ma non termina la quaresima. Quest’ultima finirà solo con la celebrazione dell’ora nona del giovedì santo, giorno in cui si darà inizio al sacro triduo pasquale.

Giotto di Bondone – Entry into Jerusalem (Fonte: Wikipedia)

La liturgia della Domenica delle palme si svolge iniziando da un luogo al di fuori della chiesa dove si radunano i fedeli. Il sacerdote benedice i rami di ulivo o di palma che sono portati dai fedeli, quindi si dà inizio alla processione fin dentro la chiesa. Qui giunti continua la celebrazione della messa con la lunga lettura del Passio, ossia del racconto della Passione di Gesù.

Nella forma ordinaria del rito romano è tratta dai Vangeli di Marco, Luca o Matteo, a seconda dell’anno liturgico.

Nella forma straordinaria del rito romano si legge sempre la Passione secondo Matteo.

Il racconto della Passione viene letto da tre persone che rivestono la parte di Cristo (letta dal sacerdote), del cronista e del popolo (compresi alcuni personaggi).

In accordo con i Vangeli, la folla in festa che stendeva sulla strada i propri mantelli e i rami di palma al suo passaggio, cantava alcuni versi al passaggio di Gesù.

Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nel più alto dei cieli.

La scelta dell’asino e non del cavallo come animale da soma e da traino si spiega così: l’asino nelle tradizioni e nella prassi militare dell’antico oriente era un animale pacifico, mentre il cavallo era un animale da guerra (Ger 9:10). A ciò si aggiunge il basso prezzo dell’asino, coerente con le modeste possibilità economiche della Sacra Famiglia di Nazareth. 

Nelle zone in cui non ci sono palme native, i rami di palma sono sostituiti da rami di ulivo, come ad esempio in Italia, oppure da fiori e foglie intrecciate, come nell’Europa settentrionale.

Fonte: Pixabay

Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti e persone amiche. In alcune regioni, il capofamiglia utilizza un rametto, intinto nell’acqua benedetta per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.

In molte zone d’Italia, con le foglie di palma intrecciate si realizzano confezioni addobbate. E’ una tradizione molto forte in Sicilia ma è estesa in tutta Italia, che vengono scambiate fra i fedeli in segno di pace. Queste palme intrecciate, in genere di colore giallo, sono vendute ai fedeli vicino alle chiese.

Fonte: Wikipedia