Il Santo del Giorno

Santo del Giorno, 5 novembre – San Guido Maria Conforti

Guido Maria Conforti è stato un arcivescovo cattolico italiano. Fondò la Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere (Saveriani). Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1996 e proclamato santo da papa Benedetto XVI il 23 ottobre 2011.

Biografia

La famiglia

Figlio di Rinaldo e Antonia Adorni, Guido Maria è ottavo di dieci figli di un’antica famiglia parmense di agrari. I Conforti sono radicati nel parmense fin dal Medioevo, ricoprendo responsabilità amministrative di governo del territorio già dalla prima metà del XIV secolo.

La vocazione missionaria

Nel 1872 Guido Maria frequenta a Parma la scuola elementare dai Fratelli delle Scuole Cristiane. Sulla strada verso la scuola si trova la chiesa di Santa Maria della Pace, dove Guido entra e sosta ogni giorno davanti al Crocefisso e nasce in lui la vocazione sacerdotale. “Io guardavo Lui e Lui guardava me e mi pareva che dicesse tante cose”, ricorderà divenuto Vescovo.Durante gli anni del seminario, la lettura della biografia di San Francesco Saverio, il grande missionario gesuita morto alle porte della Cina nel 1552, costituisce l’ispirazione della vocazione missionaria di Guido. Le sue richieste per essere accettato come missionario dai Gesuiti e dai Salesiani non danno però l’esito sperato; questo rifiuto e la salute precaria bloccano poi il suo progetto.

Ministero sacerdotale

Nel novembre del 1876 Guido entra in seminario. In quegli anni è rettore mons. Andrea Ferrari, con il quale nasce un’amicizia e una stima che dureranno per tutta la vita, anche quando Ferrari diventerà arcivescovo di Milano. È ordinato sacerdote il 22 settembre 1888 e celebra la sua prima Messa nel Santuario mariano di Fontanellato. Nel 1892, a 27 anni, è nominato canonico della Basilica Cattedrale di Parma e, dopo due anni, Pro-Vicario Generale. Il 7 marzo 1896 il vescovo Francesco Magani lo nomina Vicario Generale della Diocesi.

La Pia Opera della Propagazione della Fede

La “Pia Opera della Propagazione della Fede”, sorta a Lione nel 1822, ben presto si era diffusa in tutta Europa. Maria Luigia, duchessa di Parma, già nel 1837 aveva dato la sua protezione alla Pia Opera, facendone un movimento che coinvolse l’intera Diocesi di Parma. Le adunanze del Consiglio si tenevano, sotto la direzione del vescovo, nello stesso palazzo vescovile. Nel marzo 1890, viene nominato direttore dell’Opera il card. Andrea Ferrari, rettore del Seminario, che si avvale del contributo del suo vicerettore don Guido Maria Conforti, che diventerà direttore il 9 novembre 1893.

Guido Maria Conforti, arcivescovo metropolita di Ravenna, arcivescovo-vescovo di Parma, fondatore della Pia Società di San Francesco Saverio per le Missioni Estere (Fonte: Wikipedia)

Il Seminario Emiliano per le Missione Estere

Il 9 marzo 1894 don Guido Maria scrive al cardinale Ledόchowski, prefetto della Sacra Congregazione di “Propaganda Fide”, manifestandogli il suo desiderio di fondare, per l’Emilia-Romagna, un Seminario Missionario. Il cardinale incoraggia il progetto e il 3 dicembre 1895, festa di San Francesco Saverio, Conforti inaugura il “Seminario Emiliano per le Missioni Estere”, in Borgo del Leon d’Oro, con l’approvazione del vescovo di Parma Francesco Magani, il quale, tre anni dopo, riconosce la nuova istituzione come “Congregazione di San Francesco Saverio per le Missioni Estere”, di diritto diocesano.

I primi missionari in Cina

Il 4 marzo del 1899 mons. Conforti invia in Cina i primi due suoi missionari: padre Caio Rastelli e lo studente teologo Odoardo Manini, affidandoli a mons. Francesco Fogolla che rientrava in quel Paese. Il 9 luglio 1900, nella rivolta dei “Boxer”, vengono uccisi i vescovi Gregorio Grassi e Francesco Fogolla insieme ad altri religiosi. Anche padre Caio Rastelli muore giovanissimo, nel febbraio 1901. Conforti ingiunge allora a Manini, nel frattempo ordinato sacerdote, di rientrare in patria. Dopo questa prima sfortunata spedizione Conforti prepara un secondo gruppo di suoi missionari per la Cina: il 18 gennaio 1904 partono da Parma i padri Giovanni Bonardi, Giuseppe Brambilla, Luigi Calza e Antonio Sartori; ad essi seguono altri missionari negli anni seguenti. Nel 1911 la Prefettura dell’Henan Occidentale, il nuovo territorio cinese affidato ai Saveriani, viene elevata a Vicariato Apostolico e padre Luigi Calza è nominato Vicario Apostolico, il primo vescovo saveriano. Lo consacrerà lo stesso mons. Conforti in Cattedrale a Parma il 21 aprile del 1912.

La nuova Casa Madre

Già all’inizio dell’anno scolastico 1896-1897 la sede di Borgo del Leon d’Oro era ormai al limite della capienza; maturava allora l’esigenza di trasferire il Seminario Emiliano in una nuova, più ampia e definitiva sede: la futura Casa madre dei Missionari Saveriani. Acquistata una consistente area a sud della città, la prima pietra del nuovo Istituto viene posta dal vescovo Magani il 24 aprile 1900; gli alunni missionari traslocano nell’edificio il 7 novembre 1901. La fondazione di Conforti supera subito i confini dell’Emilia e da “Seminario Emiliano” diventa “Congregazione di San Francesco Saverio per le Missioni Estere”. Il 4 marzo 1906 ottiene il Decretum laudìs, per cui la Congregazione passa sotto il diritto pontificio. Nel 1919 mons. Conforti apre a Vicenza la prima casa apostolica dell’Istituto. Lo sviluppo della congregazione vede, negli anni successivi, il nascere di altre case in Italia, che raggiungono in breve una ventina di comunità. Ad esse farà seguito ben presto l’apertura di presenze saveriane in tutto il mondo.

Ministero episcopale

Arcivescovo di Ravenna

Dopo la morte del cardinale Agostino Riboldi, papa Leone XIII nomina Conforti alla guida dell’arcidiocesi di Ravenna, allora sede cardinalizia, nel corso del Concistoro del 9 giugno 1902; poté così stringere rapporti con il vescovo di Forlì, Raimondo Jaffei, che poi accolse nella sua diocesi i saveriani. A Ravenna mons. Guido Maria trova una situazione di tipo politico e sociale molto impegnativa, ma non dimentica il suo Istituto missionario a Parma. Il carico di lavoro e di preoccupazioni che si sovrappongono alla cura dell’Istituto saveriano, oltre ai difficili problemi dell’arcidiocesi di Ravenna, gli provocano un notevole stress con seri problemi di salute. Ormai al limite delle sue possibilità, il 10 agosto 1904 Conforti indirizza a Pio X, subentrato nel frattempo a Leone XIII, una lettera di dimissioni da arcivescovo di Ravenna, che il Pontefice accetta a malincuore.

Arcivescovo titolare di Stauropoli

Non essendo all’epoca ancora previsto il titolo di “arcivescovo emerito”, Conforti, il 14 novembre 1904, è traslato alla Chiesa titolare arcivescovile di Stauropoli, antica sede episcopale in Turchia, corrispondente alla Afrodisia di età classica e all’odierno villaggio di Geyre.

Arcivescovo-Vescovo di Parma

Con la rinuncia a Ravenna mons. Conforti torna a Parma e risiede nell’Istituto da lui fondato, convinto di avere pochi anni di vita. Il vescovo di Parma, mons. Magani, ormai vicino agli ottanta anni, chiede al Papa Pio X, un vescovo coadiutore con diritto di successione e la scelta cade su mons. Conforti, quasi completamente ristabilito in salute, a tre anni dalle dimissioni da arcivescovo di Ravenna. La nomina pontificia è del 24 settembre 1907. Non passano tre mesi dalla nomina a coadiutore che il vescovo Magani muore improvvisamente, il 12 dicembre 1907. Parma ha in Guido Maria Conforti il nuovo titolare; egli prende possesso solenne della Diocesi il 25 marzo 1908, e la governa ininterrottamente per 24 anni, fino al 5 novembre 1931, giorno della sua morte.

Il 20 aprile 1927 era stato elevato al titolo onorifico di Arcivescovo Assistente al Soglio Pontificio.

Arcivescovo Guido Maria Conforti (Parma 1865 – 1931) – Fonte: Wikipedia

Un’attività instancabile

Affrontando innumerevoli disagi mons. Conforti compie cinque visite pastorali alle trecento parrocchie della Diocesi, con migliaia di chilometri fatti a piedi, a cavallo, in carrozza, in automobile e persino a dorso di mulo, dalla “bassa” padana agli Appennini parmensi. Sono migliaia le udienze concesse a tutti coloro che bussano alla sua porta, migliaia le lettere indirizzate ai suoi sacerdoti, ai confratelli d’episcopato, alla Curia romana, a quanti si rivolgono a lui per bisogni materiali e spirituali. A questo aggiunge l’attività in seno al suo Istituto, che divide con gli impegni della Diocesi. Celebra due sinodi diocesani, istituisce e promuove l’Azione Cattolica, cura la cultura e la santità del clero, la formazione dei laici, la stampa cattolica. Nel 1911 affronta la questione dell’eresia modernista, causa di forti tensioni nei seminari e nel clero. Conforti chiede uno sforzo per fondare associazioni cattoliche, soprattutto giovanili, e per coltivare le vocazioni al sacerdozio. Affronta anche due fenomeni sociali urgenti: l’immigrazione, soprattutto dalla montagna, e il lavoro di donne e ragazzi. Fu amato dalla gente di ogni cultura e ceto sociale.

L’Ordine Costantiniano di San Giorgio

In qualità di vescovo di Parma, il 9 aprile 1908 Conforti è nominato Gran Priore del Sacro Angelico Imperiale Ordine Costantiniano di San Giorgio, antica istituzione cavalleresca di ispirazione militare e religiosa d’origine farnesiana, con sede storica presso la chiesa Magistrale della Steccata. La carica di Gran Priore, per decreto della duchessa di Parma Maria Luigia del 28 luglio 1826, successivamente riconfermato, fu “riunita ed annessa costantemente alla Dignità Episcopale pro tempore della Diocesi di Parma”. Unitamente all’on. Giuseppe Micheli e al sen. Giovanni Mariotti, Conforti si prodiga per recuperare a Parma l’autonomia amministrativa dell’Ordine, i cui beni erano passati nel 1860 sotto il controllo del nuovo Stato unitario italiano e la loro gestione annessa all’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Solo nel 1922 l’amministrazione costantiniana, giunta inalterata ai giorni nostri, viene nuovamente resa autonoma e costituita in ente, governato dalle principali autorità parmensi.

Lo sciopero agrario del 1908

Uno sciopero con violenti scontri tra manifestanti e le forze dell’ordine, che si protrarrà per molte settimane senza esclusione di colpi, segna la vita della città e delle campagne nel 1907-1908, coinvolgendo da una parte la classe contadina e dall’altra gli agrari di gran parte della Provincia di Parma. Si innesca una serie di tensioni e di provocazioni tra il sindacato e i proprietari terrieri. Nel giugno 1908 la Camera del Lavoro è occupata dai soldati che presidiano il territorio. Mons. Conforti, da poco nominato vescovo, resta in città accanto alla gente in questo difficile momento, attivandosi in un’opera di pacificazione e di superamento dei conflitti sociali.

La grande guerra

L’intensa partecipazione di Conforti alla vita della città si espresse anche durante gli anni della prima guerra mondiale, con un’assidua azione a favore delle vittime del conflitto. Pur senza abbandonarsi a passioni interventiste e assecondando la linea pastorale di Benedetto XV, orientata al negoziato, mons. Conforti condivide appieno i drammi e le angosce della città e della Provincia, duramente provate. Molte sono le visite del vescovo ai feriti negli ospedali militari, accanto ai più poveri e tra la gente comune; un impegno di carità che accentua la sua attenzione costante verso le situazioni di disagio sociale e di dolore.

L’Unione Missionaria del Clero

Agli impegni di vescovo diocesano e di superiore di un Istituto missionario, si aggiunge per Conforti una grande attività a sostegno del crescente spirito missionario della Chiesa Italiana. Nel febbraio 1916 il missionario di Milano padre Paolo Manna, oggi beato, viene a Parma per incontrare mons. Conforti e poter dare così inizio all’“Unione Missionaria del Clero” (U.M.C.).

La discesa in campo dei cattolici

Finita la guerra Conforti vede con favore, anche a causa dei suoi antichi rapporti di collaborazione con l’on. Giuseppe Micheli, la discesa in campo dei cattolici. Convinto tuttavia che l’impegno nel sociale sia da affidarsi prevalentemente ai laici, non incoraggia la partecipazione diretta del clero alla vita politica. Se non manca dunque un aperto incoraggiamento al neonato partito di ispirazione cristiana, nitida è tuttavia la distinzione fra azione religiosa e azione politica.

Approvazione delle Costituzioni saveriane

Il 1920 segna per mons. Conforti il 25.mo anniversario della fondazione dell’Istituto Missionario saveriano. La commemorazione si svolge il 3 dicembre con la Messa celebrata dal fondatore. Pochi giorni dopo, il 6 gennaio 1921, la Santa Sede approva definitivamente le Costituzioni dell’Istituto. Mons. Conforti le trasmette ai confratelli accompagnandole con una lettera circolare nella quale mette tutto il suo cuore e tutto ciò che la struttura giuridica delle Costituzioni non permetterebbe. Tale lettera, del 2 luglio 1921, per la sua importanza sarà definita la “Lettera Testamento” e rappresenta la sintesi della spiritualità confortiana in materia di consacrazione religiosa a finalità missionaria. Il 24 ottobre 1921 Papa Benedetto XV nomina Conforti Superiore Generale a vita del suo Istituto missionario.

Le barricate di Parma

Finita la guerra, dal 1921 si assiste a violente contrapposizioni fra le prime squadre fasciste e gruppi della sinistra, con provocazioni anche contro sacerdoti, associazioni cattoliche, organizzazioni sindacali “bianche”, sedi e persone appartenenti al Partito Popolare. In un crescendo di violenza si giunge alle note barricate nell’”Oltretorrente” di Parma dell’agosto 1922, fatte di vecchi mobili, carretti, panche, con scontri che registrano alcuni morti e feriti. Arrivano squadre di camicie nere anche da fuori Parma. In un momento in cui ci si aspetta l’inizio di uno scontro cruento che pare inevitabile, il vescovo, dopo essere passato dal Prefetto, affronta il comando fascista in uno storico incontro con Italo Balbo e fa pubblicare un appello alla cittadinanza, che bene esprime la volontà di pace del suo vescovo. Nella notte fra il 5 e il 6 agosto il comando fascista ordina la smobilitazione. Italo Balbo e i suoi uomini abbandonano la città. Nei borghi e nelle piazze la popolazione esulta; è risparmiato alla città un ulteriore spargimento di sangue. Alla preziosa mediazione del santo vescovo la voce popolare attribuì la positiva soluzione della pericolosa situazione vissuta dalla città in quei giorni.

Il viaggio in Cina

Nell’autunno 1928 mons. Conforti concretizza un suo antico sogno: poter visitare i suoi missionari in Cina. Il 21 settembre si imbarca a Marsiglia, arrivando a Shanghai il 26 ottobre. Rientra via terra, con la transiberiana, accompagnato sempre da padre Giovanni Bonardi, e arriva a Parma il 28 dicembre 1928. Le soste nelle varie residenze dei suoi saveriani, i contatti con i vescovi e i vicari apostolici locali, gli offrono un insieme di informazioni, osservazioni, esperienze che gli fanno sperimentare, in questo viaggio, la realtà missionaria diretta, il senso più profondo della sua chiamata giovanile all’apostolato dell’annuncio evangelico.

I funerali di mons. Conforti (Fonte: Wikipedia)

La morte

Rientrato dalla Cina, mons. Conforti riprende a Parma l’attività pastorale ordinaria, ma il suo fisico è ormai molto provato. Ammalatosi a fine ottobre, muore in Episcopio il 5 novembre 1931. I funerali si svolgono in forma solenne con grande concorso di autorità, di clero e di persone di ogni condizione sociale. Il feretro sfila in un interminabile corteo per le vie principali della città, compreso l’Oltretorrente, prima di arrivare alla basilica Cattedrale. Il centro della città è stipato di folla. Oltre centomila persone si sono strette intorno al proprio vescovo per l’ultimo saluto. È tanta la ressa che devono intervenire i vigili municipali per regolare il movimento delle persone. La salma è infine inumata nella cappella di Sant’Agata, in Cattedrale.

Traslazione della salma alla Casa Madre

A fine aprile 1942 il Capitolo della Cattedrale di Parma dà parere favorevole alla richiesta dei Saveriani per la traslazione dei suoi resti mortali nella cappella della loro Casa madre, in viale San Martino. Dopo la ricognizione sulla salma e i lavori necessari per il sarcofago, opera dell’arch. Lamberto Cusani, l’8 novembre 1942 una folla enorme accompagna la traslazione. Nel 1959, terminata la grande chiesa nell’Istituto Saveriano, il sarcofago marmoreo viene posto in questo nuovo ambiente. In occasione della sua beatificazione, il 17 marzo 1996, il sepolcro trova definitiva collocazione al centro dell’abside, sotto il grande mosaico, dove tutt’oggi è venerato.

Le Missionarie di Maria – Saveriane

Un altro avvenimento che ha segnato la storia dei Saveriani nei decenni successivi alla morte del Conforti è stata, nel 1945, la fondazione della Società delle Missionarie di Maria – Saveriane, che hanno lo scopo di affiancarli nel loro apostolato. Era questo un desiderio del santo fondatore, ma egli morì senza poterlo attuare.

I miracoli

Sono numerose le notizie di grazie straordinarie attribuite alla intercessione di Guido Maria Conforti, segnalate sia in Italia, sia in altre parti del mondo dove operano i Saveriani. Significativi sono i due episodi che la Chiesa ha esaminato in vista della beatificazione e della canonizzazione, ed è eloquente che essi abbiano avuto luogo in terre di missione: uno in Burundi e uno in Brasile. Nell’ottobre del 1965, per sua intercessione, una ragazza di dodici anni, Sabina Kamariza, ormai dimessa senza speranza dall’ospedale di Bujumbura, capitale del Burundi, ritorna alla vita. E in Brasile, quando Thiago Joâo Dos Apostolos Souza, nato prematuro il 3 agosto 2003, a Santa Luzia, nella Diocesi di Belo Horizonte, fu strappato alla morte per cause umanamente inspiegabili. Guido Maria Conforti, con la sua intercessione, rispose all’appello delle preghiere.

Proclamato Santo

Nel 1941, a dieci anni dalla morte, in seguito al perdurare della fama di santità, mons. Evasio Colli, primo successore di Conforti come vescovo di Parma, apre il processo ordinario informativo sulla fama di santità, sulle virtù, sui miracoli e sugli scritti del suo predecessore. Il processo si conclude nel settembre 1942. Nel 1961 viene celebrato il processo apostolico presso la Curia di Parma e concluso a Roma. L’eroicità delle virtù di Guido Maria Conforti è approvata con decreto dell’11 febbraio 1982. È proclamato Beato da S.S. Giovanni Paolo II nella basilica di San Pietro il 17 marzo 1996. Il 23 ottobre 2011, nel corso di una solenne cerimonia in piazza San Pietro, è canonizzato da S.S. Benedetto XVI.

Venerato in Terrasanta

Una reliquia “ex corpore” di San Guido Maria Conforti è oggetto di venerazione anche in Terrasanta, al seminario “Redemptoris Mater”. Situato in Israele, presso la “Domus Galilaeae” del Patriarcato Latino di Gerusalemme, sul monte delle Beatitudini, si affaccia sul lago di Tiberiade proprio al di sopra di Tabgha e Cafarnao. Accompagnata dalla formale certificazione rilasciata dal postulatore, il saveriano padre Guglielmo Camera, la reliquia è stata portata in Galilea da una delegazione parmense e consegnata nelle mani del Rettore del Seminario il 31 dicembre 2013, nel corso di una cerimonia che si è svolta sulla montagna dove Gesù parlò ai suoi discepoli, enunciando le beatitudini, che sono i modelli di vita cristiana.

 

 

Fonte: Wikipedia