Il Santo del Giorno

Santo del Giorno, 9 luglio – Santa Veronica

Veronica Giuliani, al secolo Orsola, è stata una badessa e mistica italiana, venerata come santa dalla Chiesa cattolica che la ricorda il 9 luglio.

Biografia

Nacque a Mercatello, nel Ducato di Urbino, ultima figlia di Francesco Giuliani e Benedetta Mancini. La coppia aveva avuto sette figlie femmine, tra le quali Orsola e due sue sorelle intrapresero la vita monastica. La madre morì quando lei aveva solo sette anni.

Entrò nell’ordine delle Clarisse cappuccine nel 1677 a 17 anni, cambiando il nome da Orsola a Veronica per ricordare la Passione di Gesù. Nel 1716 diventò badessa del monastero di Città di Castello.

Scrisse un diario, Il tesoro nascosto, pubblicato postumo (l’edizione più nota è quella a cura di Pietro Pizzicaria del 1895), nel quale racconta la propria esperienza mistica.
È un’opera di 22 libri in cui racconta la sua partecipazione alla duplice natura umana e divina di Gesù, ai Suoi doni dello Spirito Santo e della Passione terrena: ricezione delle cinque stigmate da Gesù Cristo Dio, le sue esperienze con Satana e altri demoni, il dialogo quotidiano con due angeli custodi e (invisibile) con la Vergine Maria, le visioni delle anime e dei demoni, dei loro dolori nell’Inferno diviso in sette livelli.

È considerata fra le più importanti contemplative-penitenti che il mondo occidentale abbia avuto. Il suo modello fu la spiritualità francescana, intesa come meditazione della passione di Cristo e offerta riparatoria per i peccati degli uomini. Tale spiritualità francescana è rappresentata, oltre che da san Francesco d’Assisi, anche da clarisse come Camilla da Varano.

Santa Veronica

Spiritualità

Fu subito coinvolta e devota nella preghiera al Cuore addolorato di Maria. Donna gracile, dalla vita ascetica e austera, con una rigidissima morale. Dal punto di vista teologico e della fede fu vittima mediatrice e riparatrice, che scelse di offrire la propria vita in dono per l’espiazione e riparazione dei peccati altrui. Chiedeva inoltre a Maria e a Dio la grazia della conversione dei peccatori, mediante la sua preghiera e mortificazione.

Veronica vede nell’effusione di sangue nella Passione e Croce il fine iniziale e il compimento della Incarnazione, e in Maria colei che sola comprese e partecipò più volte agli atroci dolori del Figlio. Deriva così il ruolo di mediatrice e corredentrice di Maria dalla sua sofferenza, e il proprio ruolo di mediazione per le anime come partecipazione in anima e carne al dolore terreno e ultraterreno di Maria.

 

 

Fonte:Wikipedia