Il Santo del Giorno

Santo del Giorno, 31 marzo – San Guido di Pomposa

Guido di Pomposa, noto anche come Guido degli Strambiati, è stato un abate italiano del monastero benedettino di Pomposa.

È venerato come un santo dalla Chiesa cattolica. Giorno di festa è il 31 marzo.

Biografia

Da giovane si dedicò allo studio delle arti liberali, senza alcuna intenzione di entrare nella Chiesa. Ma poi cambiò idea, fece un pellegrinaggio a Roma e lì, dopo aver ricevuto la tonsura, si trattenne nel clero locale. Andò in Terra Santa e al suo ritorno a Ravenna si ritirò a vita eremitica sotto la guida dell’eremita Martino, abate di Pomposa.

Nel 1001 Guido divenne abate – o priore – del monastero di San Severo a Classe; quando l’abate Martino morì, probabilmente nel 1008, Guido gli successe come abate. Sotto la sua guida, il monastero fiorì e divenne uno dei più importanti del nord Italia, conoscendo un periodo di grande sviluppo, sia nella costruzione di nuovi edifici, che per l’influenza culturale e spirituale. Il numero dei monaci raddoppiò in fretta. Collaborò con l’arcivescovo Gebeardo da Eichstätt nella riforma ecclesiastica, favorì l’attuazione della riforma nel campo della musica (tra i monaci a quel tempo vi era a Pomposa Guido d’Arezzo).

Ottenne privilegi, beni e donazioni dai papi e dagli imperatori; intrattenne ottime relazioni anche con Bonifacio di Canossa.

Invitato dall’imperatore Enrico III alla dieta di Pavia, Guido si mise in viaggio, ma si ammalò e morì a Borgo San Donnino (attuale Fidenza) il 31 marzo 1046.

Guido da Pomposa, affresco nel refettorio dell’abbazia di Pomposa (Fonte: Wikipedia)

Culto

Il suo corpo fu portato a Parma, e poi per volere di Enrico III fu traslato il 4 maggio 1047 in Germania a Spira dove fu costruito un monastero a lui intitolato sopra la sua tomba. Solo nel 1755 i monaci pomposiani di San Benedetto di Ferrara ottennero alcune reliquie del santo.

Nel Martirologio Romano è ricordato il 31 marzo: “A Borgo San Donnino presso Parma, san Guido, abate del monastero di Pomposa, che, dopo avere radunato molti discepoli e ricostruiti edifici sacri, si dedicò con fervore alla preghiera, alla contemplazione e al culto divino e nell’eremo volle avere la mente rivolta solo a Dio”.

 

 

 

Fonte: Wikipedia