Santo del Giorno, 21 luglio – San Lorenzo da Brindisi
Lorenzo da Brindisi, al secolo Giulio Cesare Russo o de Rossi, fu un presbitero, religioso e santo italiano appartenente all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Papa Leone XIII lo proclamò Santo nel 1881 e dal 1959 si annovera tra i Dottori della Chiesa.
Biografia
Figlio di Guglielmo Russo, o più probabilmente “de Rossi”, commerciante veneziano, ed Elisabetta Masella, ancora fanciullo diviene orfano di padre. Studia nelle scuole esterne dei Francescani Conventuali di San Paolo Eremita in Brindisi. Tra il 1565 e il 1567 prende l’abito dei conventuali, passando così alla scuola per oblati e candidati alla vita religiosa. L’usanza dei Conventuali di far predicare i fanciulli in alcune solennità fa iniziare la sua predicazione pubblica.
La morte della madre, oltre che a lasciarlo solo, crea a Giulio notevoli difficoltà economiche. Non ricevette nemmeno l’aiuto dei parenti, neppure di quel Giorgio Mezosa che è suo insegnante presso i Conventuali. Il ragazzo quattordicenne si trasferisce allora a Venezia presso uno zio sacerdote, direttore di una scuola privata e curatore dei chierici di San Marco, prosegue così gli studi e matura la vocazione nell’ordine dei Frati Minori Cappuccini.
Il 18 febbraio 1575 veste l’abito francescano e il vicario provinciale, padre Lorenzo da Bergamo, gli impone il suo stesso nome: da quel momento sarà padre Lorenzo da Brindisi. A Padova segue gli studi di logica e filosofia e nuovamente a Venezia quelli di teologia. Il 18 dicembre 1582 diventa sacerdote. Nel 1589 diviene Vicario Generale dell’Ordine in Toscana, nel 1594 Provinciale di Venezia, nel 1596 secondo Definitore Generale, nel 1598 Vicario Provinciale in Svizzera, nel 1599 nuovamente Definitore Generale. Sempre nel 1599 diventa guida dei missionari che i cappuccini, su invito del Pontefice, inviano in Germania.
Nell’ottobre del 1601 il religioso chiede di essere uno dei quattro cappellani dediti all’assistenza spirituale delle truppe cattoliche nella guerra contro i turchi. Parte quindi per l’accampamento imperiale di Albareale in Ungheria, dove giunge il 9 ottobre e dove si distingue per l’aiuto e per la fermezza durante l’attacco turco.
Nel 1602 tornò in Italia per partecipare al capitolo dell’Ordine. L’imperatore Rodolfo II lo incarica di farsi ambasciatore presso il duca di Mantova Vincenzo Gonzaga. Voleva che restituisse il feudo di Castel Goffredo al marchese di Castiglione Francesco Gonzaga, al quale venne tolto dopo una lunga disputa. La mediazione fallì.
Il 24 maggio dello stesso anno padre Lorenzo divenne vicario generale dell’Ordine, con l’impegno di visitare tutte le province dell’Ordine. Nel triennio del suo generalato può tornare anche a Brindisi (1604), dove decide la costruzione di una chiesa con annesso monastero di clausura sul terreno della sua casa natale. Trovò i finanziatori nel duca di Baviera, nella principessa di Caserta ed in altre personalità conosciute durante i suoi viaggi in Europa.
Nel 1618 è a Napoli, dove i patrizi napoletani lo convincono a recarsi in Spagna per esporre al re Filippo III le malversazioni del viceré don Pietro Giron, duca di Ossuna. Il 26 maggio 1619, evitato l’agguato di sicari ed ostacoli di varia natura, padre Lorenzo viene ricevuto alla corte di Filippo III. Al termine del colloquio col sovrano, per conferma alle sue parole, profetizza la propria morte imminente e che, se lo stesso sovrano non provvederà ai propri sudditi, morirà entro due anni.
Il 22 luglio del 1619, probabilmente avvelenato, il frate brindisino muore. Il 31 marzo 1621, come profetizzato, si spegne anche Filippo III, che ignorò le richieste napoletane e favorì il viceré don Pietro Giron. Subito dopo la morte le sue spoglie furono trasportate nel Monastero dell’Annunciazione a Villafranca del Bierzo, dove riposano tutt’ora.
Il culto
Nel 1783 Papa Pio VI beatificò Padre Lorenzo e nel 1881 lo canonizzò Papa Leone XIII.
Nel 1959 Papa Giovanni XXIII lo proclama dottore della chiesa, col titolo di doctor apostolicus. È oggi patrono della sua città natale, Brindisi, e di numerose altre città e paesi.
Si ricorda anche per la sua straordinaria conoscenza della Bibbia nelle tre lingue originali e per la sua fede eucaristica, che lo portava a celebrare sempre la Messa per ore, nonostante le sue molteplici attività.
Opere
- Mariale
- Lutheranismi hypotyposis
- Explanatio in Genesim
- Quadragesimale primum
- Quadragesimale secundum
- Quadragesimale tertium
- Quadragesimale quartum
- Adventus
- Dominicalia
- Sanctorale
- Sermones de tempore
L’Opera omnia, in 15 volumi, in edizione critica, è stata pubblicata a Quaracchi 1926-56;
Suoi manoscritti originali in 13 volumi in pergamena sono depositati presso l’Archivio dei Cappuccini di Mestre.
Fonte: Wikipedia