Relazioni frantumate?
Capita frequentemente di fare valutazioni sul recente passato in cui la pandemia ha segnato la vita di tanti, forse di tutti. In particolare emerge il fatto che una delle più grandi vittime sia stata – e continui ad essere – la vita intima della persona, e quindi le prospettive esistenziali di chiunque.
Al di là di complottisti e anticomplottisti sull’origine della recente pandemia, resta il fatto che simili situazioni possono essere affrontate e in qualche modo combattute solo attraverso la scienza: una scienza non contaminata da ideologie ma dall’unico intento di contrastare le potenzialità negative di ogni tipo di virus.
In questa linea le parole e l’atteggiamento di papa Francesco ci ha aiutati a vedere la pandemia come una conseguenza di atteggiamenti poco rispettosi nei confronti della natura. Quelle immagini di lui che percorre da solo a piedi i gradini dalla piazza san Pietro fino alla basilica sono rimaste emblematiche di un atteggiamento: quello dell’uomo che – in solitudine – si carica del male che incombe per presentarsi davanti al Signore e ottenere da Lui un barlume di forza.
La sfera privata
Il vero grande cambiamento si nota però nella vita dei singoli. Qui si situa l’ambito in cui le trasformazioni appaiono più clamorose in quanto le relazioni interpersonali hanno subito alterazioni che hanno inciso profondamente nell’intimo creando situazioni in cui l’angoscia – nelle sue diverse forme e intensità – la sta facendo da padrona.
L’osservazione del contesto giovanile – e gli psicologi ce lo confermano – pone in evidenza forme di fragilità determinate dall’insegnamento a distanza e dalla mancanza di rapporti sociali ravvicinati. Ci si sta riprendendo, è vero, ma si nota qualche difficoltà e talune incertezze. La ripresa dei campi estivi e delle forme di aggregazione se da una parte evidenzia ancora criticità nei rapporti, dall’altra permette di constatare una lenta ma effettiva ripresa. E la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona nella prossima estate costituirà un segno eloquente di una rinnovata tappa di socializzazione.
Ripartiamo dai giovani
Se la più grande vittima – come taluni scrivono – è stata a vita intima, a ragione è doveroso ripartire proprio dalla vita intima per recuperare una capacità relazionale che solo una vera intimità, illuminata dalla fede, può offrire prospettive esistenziali che danno garanzia per il futuro.
Come colmare il vuoto creato da delusioni, da rotture di appartenenza, da un fare che sembra aver preso il sopravvento sul pensare, o peggio ancora sul virtuale che sostituisce la vicinanza, la prossimità? L’uso incontrollato dei social incide proprio in questi contesti esistenziali; e i traumi che ne scaturiscono possono essere superati solo con il ripartire di una proposta che tocchi l’intimo della personalità. Perché è da qui che scaturisce la forza per affrontare il quotidiano con tutte le sfide che esso presenta.
E l’ambito religioso?
È stata una constatazione amara, ma che invita a riflettere. La fragilità fisica ha inciso anche in quella religiosa. Mentre prima – ad esempio – era pacifico lo scambio della pace, ora con quale atteggiamento è possibile realizzarlo? Per fortuna che la rubrica religiosa ricorda che il gesto è facoltativo. Ma rimane comunque un segno.
Da questa constatazione però scaturisce un bisogno che non può rimanere deluso: quello che ci è offerto dalla frequenza religiosa ai sacramenti; quello che può essere enucleato attraverso una direzione spirituale che permette di confrontarsi con il Maestro o la Maestra di spirito per cogliere i punti su cui far leva per riprendere le coordinate di un cammino spirituale che, solo, permette di dare senso ad ogni attesa.
Direzione spirituale o psicoterapia? Sono de realtà diverse che rispondono a una diversità di situazioni. Ambedue comunque aiutano nel superamento delle molteplici forme si schizofrenia che l’animo umano può racchiudere. Ambedue hanno dei punti fermi su cui far leva e metodologie diversificate. L’atteggiamento di fede e una solida partecipazione ai saramenti sa valutare quale sia l’efficacia più incisiva.
Il Direttore Spirituale
Prof. Don Manlio Sodi