Approfondimenti

La Teologia della Tenerezza: Teologia e Tenerezza

La teologia della tenerezza è una felice invenzione di papa Francesco che il 13 settembre del 2018, in un’udienza ai partecipanti del convegno «La teologia della tenerezza in papa Francesco», ne ha tratteggiato le linee guida.

Teologia e tenerezza
In primo luogo bisogna capire la definizione stessa di «teologia della tenerezza». Essa è composta da due parole, teologia e tenerezza che stanno ad indicare due ambiti diversi, che a prima vista sembrano escludersi. Ma è proprio in questa apparente contraddizione che si trova qualcosa di nuovo. Teologia indica uno studio in cui è implicata la razionalità; tenerezza invece implica le relazioni interpersonali.
Secondo papa Francesco la tenerezza non sarebbe altro che l’affetto che Dio ha per noi. Non si parla solo di amore di Dio, ma di affetto che Dio ha per noi, un amore sensibile con tutte le caratteristiche esistenziali dell’amore concreto. Usando la parola affetto, tenerezza, significa assumere la categoria del sentire,
19
mentre se uso solo la parola amore, non necessariamente implica la categoria del sentire. La teologia non può mai essere astratta, altrimenti diventa ideologia. L’ideologia è sempre irreale, spesso opprime l’individuo, così la fede diventa ideologia quando manca di empatia nei confronti della singola persona.
Unire la tenerezza alla teologia permette di offrire il cammino di un incontro tra Dio e l’uomo, un incontro fatto di amore sensibile che si sente e che commuove. È attualizzare ciò che il Vangelo di Giovanni afferma: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14). Questa contemplazione è concreta e ha il sapore della tenerezza. Il Papa propone una teologia che fa sentire Dio, una teologia che non fa più paura.
Tutto ciò non significa abbandonare la razionalità di un discorso scientifico, significa invece coinvolgere quella totalità esistenziale che fa parte del nostro essere uomini, elevare le capacità percettive del cuore e di fatto incamminarci sulla via di una redenzione completa, dove tutto e tutti verremo trasformati. La razionalità diventa così spessore affettivo, si rafforza e si crea unità prima di tutto in noi stessi. Unire teologia e tenerezza è il linguaggio di Dio, che si è concretizzato in Gesù fatto carne: un linguaggio al quale l’uomo di oggi è molto sensibile.

 

Sul sentiero di Papa Francesco – Alvaro Grammatica