Commento al Vangelo, 30 maggio 2021 – Santissima Trinità
Oggi si celebra la solennità della Santissima Trinità. La liturgia ci propone il brano del vangelo di Matteo dove Gesù invia i discepoli alla missione. È una missione a tutte le genti il cui centro è fare discepoli. Qui sta la chiave interpretativa che unisce il brano evangelico con la celebrazione della solennità della Trinità: la nostra missione è fare discepoli e fare discepoli è fare comunità di cui la Trinità è modello esemplare.
Ma cos’è la missione? Missione non è prima di tutto comunicare dottrina o verità oppure convertire, ma è proporre uno stile di vita che sia attraente e quindi felice. Infatti l’osservanza dei comandamenti è finalizzata alla felicità, come ci ricorda il libro del Deuteronomio: Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre (Dt 4,40).
Vivere secondo i comandi di Dio non è obbedire ad una legge, ma vivere in amicizia con Dio che parla con il suo popolo e agisce a favore del suo popolo. Quindi non si tratta di obbedire, ma di sperimentare la vicinanza di Dio che libera il suo popolo. Vivere secondo i comandi di Dio significa poterci affidare a Lui con serenità e certezza che sarà al nostro fianco, come ci ricorda anche la finale del vangelo odierno. Significa relazionarsi in modo nuovo con Dio e così scoprire che non si è più schiavi, ma eredi della felicità di Dio stesso, che vuole condividere con noi, un Dio padre amoroso che ha cura di noi.
Quindi missione significa far entrare i fratelli in questa logica gioiosa di vita: insegnare a camminare con Dio. E questo si fa camminando con i fratelli, mostrando loro la nostra gioia di stare con il Signore. Pertanto non ci sarà vera missione senza una nostra conversione all’amicizia di Dio e alla gioia.
Ecco che la Trinità diventa necessariamente il modello esemplare non solo da imitare, ma meta alla quale si è chiamati e fonte di gioia.
Dalle Scritture si evince che la nostra felicità, che possiamo chiamare salvezza, è opera trinitaria in quanto sono tre Persone. Questo significa che la nostra felicità si realizza nella misura della comunione. Dio è fonte di felicità perché è essenzialmente relazione di comunione. Quindi la nostra gioia c’è se esiste relazione di comunione con Dio e con i fratelli. Trinità significa aderire alla comunione. Senza ricerca della comunione non ci sarà gioia-salvezza.
Come si costruisce la comunione? Con l’accoglienza, sull’esempio della Trinità, tre Persone che diventano uno perché si accolgono mutuamente e continuamente.
Così anche noi: accogliamoci, sempre e comunque, gli uni gli altri con misericordia. Dio vuole la nostra gioia e fa di tutto perché possiamo viverla. Ma ciò si realizza solo cercando la comunione con altri uomini perché siano anche loro una cosa sola con noi in Dio.
Così si compirà la nostra missione: fare discepoli!