Commento al Vangelo, 27 novembre 2022 – Mt 24,37-44
Il profeta Isaia annuncia che alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà saldo sulla cima dei monti. È un annuncio che indica un futuro certo e pieno di speranza. Ne consegue l’invito a camminare nella luce del Signore, a vivere con questa certezza che il male è sempre circoscritto da Dio e non avrà mai il soprAvvento, a vivere con questa luce che illumina la nostra vita anche quando attorno si vede solo buio. Il male è reale, ma non dominante perché Dio è fedele al monte del tempio del Signore. Dio non scappa di fronte al male, alla sofferenza, ma rimane con noi, al nostro fianco. Ecco la simbologia del tempio del Signore che sta ad indicare la dimora di Dio in mezzo agli uomini.
Questo brano del profeta Isaia suggerisce due parole che possono essere una chiave interpretativa dell’Avvento: speranza e presenza. Sono due parole che unite stanno ad indicare che non solo il male ha un termine nel futuro, ma che il suo termine è già ora in quanto Dio è sempre presente in mezzo a noi.
Questa profezia è in realtà attualità: Dio è con noi.
Nel vangelo Gesù esprime la stessa certezza: lui verrà. Ma questa venuta è da intendere come già qui-ora. Ecco quindi l’invito a tenersi pronti per sentire questa sua presenza.
Gesù pone come modello Noè che non è stato lasciato in balia delle acque, ma è stato salvato da Dio. La Scrittura dice che gli altri vivevano nella malvagità, mentre Noè trovò grazia agli occhi di Dio. È lo stesso invito del profeta Isaia a camminare nella luce del Signore, cioè a vivere come amati da Dio, di un Dio che vuole salvarci, che ci accompagna perché vediamo e sentiamo che è accanto a noi.
Guardiamo la vita con occhi da profeta e allora vedremo che Dio che è con noi.
Ecco che l’Avvento ci immette in questa dimensione di fede: imparare a vedere, a sentire che non siamo abbandonati alle vicende della vita, ma che accanto a noi c’è il Signore che è più forte di ogni male.
Avvento è il tempo dove si aprono gli occhi per vedere i segni della vicinanza di Dio, è il tempo dove il cuore si riscalda sapendo che non è stato abbandonato, ma è custodito. È un tempo segnato dalla gioia, una gioia che è pacifica e che vince ogni ansia e paura perché Dio è con noi.
E il modo migliore per vedere Dio come colui che ama, è saper ringraziare per la sua presenza costante nella nostra vita ed il ringraziare apre gli occhi e ci fa vedere il donatore.
Avvento è imparare a vedere e a sentire che Gesù è l’Emmanuele, il Dio con noi!
Avvento è “mai soli!”.