Santo del Giorno, 2 gennaio – San Basilio
Basilio Magno, il Grande; in greco: Βασίλειος ὁ Μέγας, Basíleios ho Mégas; in latino Basilius Magnus, è stato un vescovo e teologo greco antico, venerato dalle Chiese cristiane. Porta anche i titoli di confessore e Dottore della Chiesa. È considerato il primo dei Padri cappadoci. Era figlio di un ricco retore e avvocato, mentre suo nonno, che fu discepolo di Gregorio Taumaturgo del Ponto, morì martire nella persecuzione di Diocleziano. Sua nonna Macrina, la madre Emmelia, i fratelli Gregorio (vescovo di Nissa) e Pietro (vescovo di Sebaste) e la sorella primogenita, Macrina, sono pure venerati dalla Chiesa cattolica come santi. Fu molto amico di Gregorio Nazianzeno, venerato come santo e commemorato nello stesso giorno, il 2 gennaio. Ha scritto la regola che ancora oggi ispira la vita dei Monaci basiliani.
Biografia
Ancora fanciullo la nonna Macrina lo mandò a Neocesarea sul Ponto. Ella gli impartì un’educazione basata sui principi cristiani. Al riguardo Basilio affermerà:
«Io non dimenticherò mai in vita mia, i forti stimoli che davano al mio cuore, ancora tenero i discorsi e gli esempi di questa piissima donna.»
Fece ritorno in patria nel 356, dopo un breve periodo come insegnante di retorica, su esortazione della sorella si ritirò a vita ascetica, dopo essere stato battezzato. Fece visita a molti anacoreti dell’Egitto, della Siria, della Palestina e della Mesopotamia per comprendere meglio il loro stile di vita. Ebbe come primo maestro suo padre, poi studiò presso la scuola dei grammatici nella natìa Cesarea. Continuò gli studi a Costantinopoli e poi ad Atene, la capitale culturale del mondo ellenico. Qui fu allievo del sofista pagano Imerio e conobbe Gregorio Nazianzeno.
Ritornato in patria si ritirò sulle rive del fiume Iris vicino a Annosi nel Ponto, dove redasse la Grande Regola (Fusius Tractatae) e la Piccola Regola (Brevis Tractatae), come orientamento per la vita dei monaci che da lui presero il nome di monaci basiliani.
Intorno al 360 il vescovo Eusebio chiamò Basilio e gli conferì l’ordine del presbiterato. Nel 363 il santo ebbe l’apparizione della Madonna, che gli promise la sua protezione sul suo operato. Dieci anni dopo, nel 370, dopo la morte di Eusebio, divenne vescovo di Cesarea in Cappadocia, metropolita ed esarca dell’intera regione del Ponto.
Combatté molto contro le dottrine ariane che, con l’appoggio dell’imperatore Valente, stavano prendendo piede nella Chiesa. Lo stesso imperatore tentò a più riprese di piegare Basilio a queste dottrine considerate dalle Chiese cristiane conciliari eretiche, ma non lo contrastò mai direttamente, limitandosi a dividere in due diocesi la Cappadocia per sottrargli potere. Basilio difese l’ortodossia delle Chiese cristiane conciliari anche contro i Macedoniani e l’imperatore Giuliano.
Basilio fece costruire una cittadella della carità con locande, ospizi, ospedale e lebbrosario, chiamata Basiliade: questa fu la sua più grande opera, che gli valse il nome di Magno.
Dopo l’uccisione dell’imperatore Valente da parte dei Goti nel 378, Teodosio I elevò il Cristianesimo a religione di Stato dell’Impero romano, ossia l’unica alla quale venisse riconosciuto diritto di culto pubblico, relegando il paganesimo e il giudaismo a religioni private. Sulla sede episcopale di Costantinopoli, con l’appoggio di Basilio, fu insediato Gregorio Nazianzeno. Di lì a breve, provato dalle austerità, dalle malattie e sfinito dalle preoccupazioni, morì il 1º gennaio 379.
Opere
Scrisse molte opere di carattere dogmatico, ascetico, discorsi ed omelie, oltre a un trattato per i giovani sull’uso e il comportamento da tenersi nello studio dei classici pagani, e moltissime lettere sui più svariati argomenti. Scrisse anche l’antologia origeniana “Filocalia” e un trattato sullo Spirito Santo in cui affermava la consustanzialità delle tre Persone della Trinità.
Celebre è la sua preghiera dedicata agli animali, composta nel 370, in cui sorprendentemente emergono le tematiche moderne a proposito dei diritti animali:
«O Signore, accresci in noi la fratellanza con i nostri piccoli fratelli; concedi che essi possano vivere non per noi, ma per se stessi e per Te; facci capire che essi amano, come noi, la dolcezza della vita e ti servono nel loro posto meglio di quanto facciamo noi nel nostro.»
Tra le opere di Basilio, decisive nel dibattito teologico del IV secolo sulla Trinità, bisogna almeno ricordare Contro Eunomio, diretta contro l’Apologia di Eunomio contenente proposizioni considerate eretiche, e Lo Spirito Santo, indicante la divinità della terza persona trinitaria. Conserviamo di lui anche lettere ed omelie, specie quelle trattanti i sei giorni della creazione (Omelie sull’Esamerone). Il suo Asceticon, rappresenta una tappa cruciale nella storia del monachesimo e della spiritualità cristiane.
Tirannio Rufino nel IV secolo tradusse le confutazioni di Basilio sul manicheismo contenute nella Piccola Asketikon.
Fonte: Wikipedia