Santo del Giorno, 3 dicembre – San Francesco Saverio
Francisco de Jasso Azpilicueta Atondo y Aznares de Javier, comunemente noto con il nome italianizzato in Francesco Saverio, è stato un gesuita e missionario spagnolo. Fu un pioniere della diffusione del cristianesimo in Asia. Nel 1927 la Chiesa cattolica lo ha proclamato Patrono delle missioni.
Biografia
Era nato in una famiglia nobile di Javier (in Navarra). Ferdinando il Cattolico confiscò i beni della famiglia dopo la vittoria sugli autonomisti navarrini filofrancesi. Per sfuggire alla sconfitta e alla miseria si rifugiò quindi in Francia, e andò a studiare teologia alla Sorbona dove, dopo il primo triennio, divenne maestro.
Nel suo stesso collegio di Santa Barbara arrivò Ignazio di Loyola. Egli oltre ad essere uno dei suoi più grandi amici ne riconobbe immediatamente il temperamento combattivo ed ardente e decise di conquistarlo alla propria causa. Nello stesso collegio studiava anche Pierre Favre (1506-1546). Con Javier e Favre Ignazio fece i primi voti da cui sarebbe poi nata la Compagnia di Gesù, nella chiesa di Saint Pierre di Montmartre, il 15 agosto 1534. I voti erano: povertà, castità, obbedienza e pellegrinaggio in Terrasanta. Se non fossero riusciti a partire sarebbero andati a Roma per mettersi a disposizione del Papa.
Non riuscendo a partire da Venezia, i nuovi gesuiti cominciarono con l’adempiere l’ultima parte dell’impegno, e papa Paolo III finanziò il loro viaggio. A Roma Francesco Saverio fu ordinato sacerdote nel 1537. Qui i primi gesuiti aggiunsero ai tre voti tradizionali di povertà, castità e obbedienza, il quarto e distintivo: l’obbedienza al papa. Nel 1540, Giovanni III del Portogallo chiese a Papa Paolo III di inviare missionari ad evangelizzare i popoli delle nuove colonie nelle Indie orientali.
Francesco Saverio, indicato da Ignazio, partì nel marzo del 1541. Per le Indie si partiva da Lisbona, e il viaggio del nuovo missionario durò più di un anno. Arrivò a Goa nel maggio dell’anno successivo, spingendosi poi fino a Taiwan. La tradizione vuole che egli abbia portato la propria attività missionaria fino alle Filippine, ma di questo viaggio mancano i riscontri.
Nel 1545 partì per la penisola di Malacca, in Malaysia. Qui incontrò alcuni giapponesi che gli proposero di estendere l’evangelizzazione al Giappone, dove pure arrivò nell’agosto 1549 a Kagoshima. Là capì l’importanza della Cina, dove poi si diresse. Ma, ammalatosi durante il viaggio dalla Malacca all’isola di Sancian, morì nel 1552, senza (poter) ricevere alcun sacramento e privato di una sepoltura cristiana. Il suo corpo fu portato a Goa, dove si trova oggi nella chiesa del Bom Jesus.
Tale luogo di culto, insieme ad altre Chiese del luogo, è uno dei 38 siti indiani presenti ella World Heritage List dell’UNESCO.
Il culto
La sepoltura avvenne nella chiesa dei Gesuiti di Goa. Una sua reliquia (il braccio destro) andò a Roma, dove si conserva, dal 1614, in un reliquiario della Chiesa del Gesù, chiesa madre dell’ordine.
Altre parti del corpo del santo sono state asportate nel corso del tempo ad opera di fedeli interessati al possesso delle reliquie.
Una piccola parte delle reliquie si conserva oggi anche nella pietra sacra dell’altare della chiesa parrocchiale di San Francesco Saverio alla Garbatella, antico quartiere di Roma.
Papa Gregorio XV lo canonizzò il 12 marzo 1622 con Ignazio di Loyola.
La Chiesa cattolica ne celebra la festa liturgica il 3 dicembre e lo considera patrono delle missioni. Si usa celebrare in suo onore, a partire dal 4 marzo una particolare novena detta “della grazia”. Si chiama così perché legata alla prodigiosa guarigione avvenuta per intercessione del santo nel 1636 a beneficio di un giovane padre gesuita, Marcello Mastrilli, moribondo dopo un grave incidente. Per questo si venera anche come grande taumaturgo specie in casi di difficile soluzione.
Alla sua figura si richiama la congregazione laicale dei Fratelli di San Francesco Saverio (Fratelli Saveriani). Santa Francesca Saverio Cabrini decise di chiamarsi in questo modo, aggiungendo al proprio nome di battesimo quello di “Saverio”, in onore del santo, quando pronunciò i voti religiosi dopo aver fondato le Suore missionarie del Sacro Cuore. Come Francesco Saverio, anche lei voleva dedicarsi all’evangelizzazione dell’Estremo Oriente. Ma poi divenne missionaria negli Stati Uniti, dove la situazione degli immigrati italiani era molto dura.
Nei nove giorni che precedono la memoria della morte di Francesco Saverio, vale a dire dal 24 novembre al 2 dicembre, si pronuncia una novena di preghiera in suo onore per chiedere al santo di intercedere la grazia presso Dio a favore dei fedeli.
Le novene ai santi si associano generalmente al Santo Rosario, tenuto conto che secondo la Chiesa Cattolica nessun essere umano può essere ascoltato dal Signore in un grado maggiore rispetto a quello della Vergine Madre di Gesù Cristo Dio (iperdulia).
Fonte: Wikipedia