Santo del Giorno, 3 aprile – San Riccardo di Chichester
Riccardo di Chichester è stato un vescovo inglese che si batté affinché la messa fosse celebrata dignitosamente, per la somministrazione gratuita dei sacramenti e per il celibato del clero.
Figlio di modesti proprietari terrieri, pur essendo molto attivo negli studi da ragazzo e giovane, da adulto dovette lavorare nella fattoria per rispondere alle esigenze familiari.
Risolti i problemi economici, andò a studiare all’Università di Oxford (attorno al 1214). Proseguì gli studi prima a Parigi e poi per sette anni a Bologna, dove si concentrò sul diritto canonico.
Nel 1235, a 38 anni, tornò ad Oxford dove fu subito nominato rettore dell’università.
Il suo antico maestro Edmondo Rich, che era divenuto arcivescovo di Canterbury, nel 1237 lo volle come cancelliere della importante diocesi. Qui si distinse nella collaborazione data per attuare la riforma del clero e nel contrastare le ingerenze del potere regale.
Accompagnò l’arcivescovo nel suo viaggio a Pontigny in Francia e gli fu accanto quando questi morì a Soissy nel 1240. Edmondo gli lasciò in eredità un calice e Riccardo in quell’occasione decise di farsi prete, prendendo a studiare teologia per due anni, presso i domenicani di Orléans.
Dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta all’età di 45 anni, ritornò in Inghilterra e si dedicò come semplice parroco ai fedeli di Charing e Deal nel Kent.
Il nuovo arcivescovo Bonifacio di Savoia però lo reintegrò subito come cancelliere della diocesi di Canterbury. Suo malgrado, nel 1244 si trovò al centro della controversa elezione del vescovo di Chichester.
Riccardo era il candidato sostenuto dai vescovi e dal partito della Riforma ma non del re Enrico III. Quest’ultimo nominò invece Riccardo Passelewe, abile amministratore ma non colto in questioni teologiche.
L’arcivescovo di Canterbury, quale Primate, non convalidò la nomina e il re di rimando confiscò i beni e le rendite della diocesi di Chichester. Le due parti si rivolsero al papa Innocenzo IV, il quale confermando la scelta di Riccardo di Wych, lo consacrò vescovo nel 1245 a Lione.
Il nuovo vescovo, ritornato nella sua diocesi di Chichester, trovò tutti i beni sequestrati e dovette fissare la sua dimora in casa di un parroco a Tarring (Sussex). Si spostava a piedi in tutta la diocesi per espletare il suo ministero e coltivava la terra nel tempo libero.
Il re Enrico III, minacciato di scomunica da parte del papa Innocenzo IV, restituì dopo due anni tutti i beni alla diocesi.

Riccardo di Chichester fu un uomo di grande carità, generoso nell’ospitalità, comprensivo con i peccatori e soprattutto prodigo per i colpiti dalla carestia del 1247.
Istituì gli Statuti Diocesani, che ancora sopravvivono. Essi comprendono tutte le disposizioni per il celibato e la condotta del clero, dell’amministrazione gratuita dei sacramenti, per la celebrazione dignitosa della Messa, per la disciplina dei fedeli nell’osservare il precetto festivo e la conoscenza a memoria delle preghiere. Inoltre diede grande carità ed assistenza agli ammalati ed ai sacerdoti anziani.
Mentre si trovava a Dover per erigere una chiesa in onore del suo antico maestro e vescovo san Edmondo Rich, si ammalò gravemente in questa città e dopo qualche giorno, il 3 aprile 1253, morì.
Papa Urbano IV lo canonizzò il 22 gennaio 1262. Il 16 giugno 1276 il suo corpo fu traslato dalla tomba in un reliquiario dietro l’altare maggiore della cattedrale. Detto reliquiario fu distrutto dallo scismatico Enrico VIII, il 20 novembre 1538 e delle sue reliquie si sono perse le tracce.
La festa del 3 aprile divenne generale nei monasteri benedettini di tutta l’Inghilterra ed è ancora celebrata da cattolici ed anglicani. Si venera San Riccardo come protettore dei cocchieri, forse poiché quando lavorava nella fattoria paterna guidava carri e cavalli.











