Il Santo del Giorno

Santo del Giorno, 29 giugno – Santi Pietro e Paolo apostoli

San Pietro

Simone, detto Pietro fu uno dei dodici apostoli di Gesù. La Chiesa cattolica lo considera il primo papa. Nato in Galilea, fu un pescatore ebreo di Cafarnao. Il suo nome originario era Šim’ôn (שמעון, “colui che ascolta”, traslitterato in greco come Σίμων).

San Pietro, ritratto di Paul Rubens; 1610-1612 (Fonte: Wikipedia)

Divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea. Fece parte (insieme con Giovanni e Giacomo) dei tre che assistettero alla resurrezione della figlia di Giairo, alla trasfigurazione nel monte Tabor e all’agonia di Gesù nell’orto degli ulivi. Tentò di difendere il Maestro durante l’arresto, riuscendo soltanto a ferire uno degli assalitori. Unico, insieme con il cosiddetto “discepolo prediletto”, a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, dovette anch’egli darsi alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il Maestro, come questi predisse. Prima della crocifissione (Mt 16, 17-19; Lc 22, 32) e anche dopo la successiva resurrezione di Gesù (Gv 21, 15-19), il Maestro stesso nominò Pietro capo dei dodici apostoli e promotore dunque di quel movimento che sarebbe poi divenuto la prima Chiesa cristiana.

Instancabile predicatore, fu il primo a battezzare un pagano, il centurione Cornelio. Entrò in disaccordo con Paolo di Tarso su alcune questioni riguardanti giudei e pagani, risolte comunque durante il primo concilio di Gerusalemme discutendo sulle tradizioni ebraiche come la circoncisione. Secondo la tradizione, divenne primo vescovo di Antiochia di Siria per circa 30 anni, dal 34 al 64 d.C., continuò la sua predicazione fino a Roma dove morì fra il 64 e il 67, durante le persecuzioni anticristiane ordinate da Nerone. A Roma Pietro e Paolo sono venerati insieme, come colonne fondanti della Chiesa. Pietro è considerato santo da tutte le confessioni cristiane, sebbene alcune neghino il primato petrino e altre il primato papale che ne consegue; l’opinione prevalente tra gli studiosi è che l’episcopato monarchico si sia imposto a Roma solo nella seconda metà del II secolo.

San Paolo

Paolo di Tarso, nato con il nome di Saulo e noto come san Paolo per il culto tributatogli (Tarso, 5-10 – Roma, 64-67), è stato uno scrittore e teologo cristiano.

Andrej Rublëv, Icona di san Paolo (1407 circa, 110×160 cm, Galleria Tret’jakov, Mosca) – Fonte: Wikipedia

È stato l’«apostolo dei Gentili», ovvero il principale (secondo gli Atti degli Apostoli non il primo) missionario del Vangelo di Gesù tra i pagani greci e romani. Secondo i testi biblici, Paolo era un ebreo ellenizzato, che godeva della cittadinanza romana. Non conobbe direttamente Gesù, sebbene a lui coevo. Come tanti connazionali, avversava la neo-istituita Chiesa cristiana, arrivando a perseguitarla direttamente. Sempre secondo la narrazione biblica, Paolo si convertì al cristianesimo recandosi da Gerusalemme a Damasco per organizzare la repressione dei cristiani della città. Nel mentre una luce fortissima lo avvolse improvvisamente e udì la voce di Dio che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. La luce divina lo rese cieco e vagò per tre giorni a Damasco, dove fu poi guarito dal capo della piccola comunità cristiana di quella città, Anania. L’episodio, noto come “conversione di Paolo”, diede l’inizio all’opera di evangelizzazione di Paolo.

Come gli altri primi missionari cristiani, rivolse inizialmente la sua predicazione agli ebrei, ma in seguito si dedicò prevalentemente ai «Gentili». I territori da lui toccati nella predicazione itinerante furono in principio l’Arabia (attuale Giordania), poi soprattutto l’Acaia (attuale Grecia) e l’Asia minore (attuale Turchia). Il successo di questa predicazione lo spinse a scontrarsi con alcuni cristiani di origine ebraica. Essi infatti volevano imporre ai pagani convertiti l’osservanza dell’intera legge religiosa ebraica, in primis la circoncisione.

Paolo si oppose fortemente a questa richiesta e, con il suo carattere energico e appassionato, ne uscì vittorioso. Fu fatto imprigionare dagli ebrei a Gerusalemme con l’accusa di turbare l’ordine pubblico. Appellatosi al giudizio dell’imperatore – come era suo diritto, in quanto cittadino romano – Paolo fu condotto a Roma. Qui fu costretto per alcuni anni agli arresti domiciliari, riuscendo però a continuare la sua predicazione. Morì vittima della persecuzione di Nerone, decapitato probabilmente tra il 64 e il 67.

L’influenza storica di Paolo nell’elaborazione della teologia cristiana è stata enorme. Mentre i Vangeli si occupano prevalentemente di narrare le parole e le opere di Gesù, le lettere paoline definiscono i fondamenti dottrinali del valore salvifico della sua incarnazione, passione, morte e risurrezione – ripresi dai più eminenti pensatori cristiani dei due millenni successivi.

 

 

Fonte: Wikipedia