Santo del Giorno, 26 novembre – San Leonardo da Porto Maurizio
Leonardo da Porto Maurizio, al secolo Paolo Girolamo Casanova, è stato un frate minore riformato francescano, ideatore e propagatore della pratica della Via Crucis. Papa Pio IX l’ha proclamato santo nel 1867.
Biografia
Figlio di Domenico Casanova e Anna Maria Benza, lo battezzarono con i nomi di Paolo Gerolamo. La madre morì quando egli aveva due anni, ed il padre si risposò con Maria Riolfo, della frazione di Artallo. Fu pertanto il padre che diede al futuro Santo quelle basi religiose alle quali in seguito ispirò la sua vita. Domenico Casanova era armatore e uomo di mare e, come voto di castità, aveva stabilito di non ammettere tra i passeggeri dei suoi navigli alcuna donna.
Nel 1688, dodicenne, Leonardo Casanova lascia la Liguria e, forse sul bastimento del padre, si reca a Roma presso lo zio Agostino Casanova. Qui frequenta gli studi superiori di lettere e filosofia presso i gesuiti del Collegio romano.
A 19 anni sente la vocazione e nel 1697 inizia il noviziato presso il convento dei “riformelli” francescani di Ponticelli Sabino. Studia teologia nel convento di San Bonaventura al Palatino, centro principale della riformella, e il 17 agosto 1702, a 26 anni, diventa sacerdote.
Torna a Porto Maurizio dopo 16 anni di assenza dalla Liguria, essendo gravemente malato e su indicazione dei medici che gli avevano consigliato di tornare nel clima natìo. Vi rimane dal 1704 al 1709, quando la tisi che ha contratto, guarisce miracolosamente per intercessione della Madonna.
Nel 1709 i superiori francescani lo inviano della provincia romana a Firenze, nel convento di Monte alle Croci, di cui diventa superiore. Questo è il punto di partenza per le sue numerose peregrinazioni. Conquista alla riformella anche i conventi di San Francesco al Palco e di San Francesco all’Incontro. Nel lungo itinerario del suo apostolato, attraversa tutte le regioni dell’Italia settentrionale e centrale. Acquistando fama e notorietà, tanto che i reggenti della Repubblica di Genova lo richiedono al Papa nel 1743.
Con il beneplacito del pontefice, Leonardo Casanova parte da Roma, passa per Firenze, e da qui s’imbarca a Livorno per Genova. A Genova riceve i festeggiamenti dei cittadini che lo attendono impazienti di udirlo. Il giorno dopo il suo arrivo a Genova, una domenica, il superiore dei Padri Riformati del convento della Pace gli chiede di fare una predica nella sua chiesa. Leonardo accetta la richiesta, meravigliando positivamente la numerosa folla giunta nell’ampia chiesa della Pace (oggi distrutta). Il successo ottenuto in questa, muove i Collegi della Repubblica di Genova a dargli ampia facoltà di esercitare il ministero apostolico in tutta la Riviera di Ponente.
Riceve i festeggiamenti dei suoi concittadini, a Porto Maurizio; poi si sposta diretto a Finale. Essendosi ammalati quattro dei suoi compagni, si risolve ad aspettare che guariscano. Nell’attesa viene chiamato a compiere le missioni a Genova. Per il suo discorso viene allestito un palco alle porte di Santa Maria della Pace, la cui piazza fu riempita da innumerevoli fedeli. Il luogo però era ancora troppo ristretto per la folla, per cui si vuole sistemare l’orazione in Bisagno, sulla piana nei pressi della chiesa della Pace.
In questa predica raccomanda di porre sopra le porte delle proprie case l’effigie di Gesù ed i Serenissimi Collegi ne ordinano una in marmo e lettere in bronzo, che riportano i nomi di Gesù e Maria. Tale bassorilievo viene poi applicato alle porta del Ponte Reale nel giorno di San Giovanni Battista del 1743 e la sua posa in opera accompagnata dalle salve di cannone in porto e dalle campane della chiese della città. Si raccomanda anche a tutte le città e terre murate della Liguria di porre sopra le loro porte la stessa figura dei nomi di Gesù e di Maria.
Il Serenissimo Collegio ottiene allora dal papa di trattenere Leonardo Casanova e di mandarlo in Corsica. Qui Leonardo giunge dopo aver completato le missioni a Lucca ed a Pistoia. Una barca lo raggiunge a Viareggio (diocesi di Lucca), che nel suo viaggio transita nel Golfo di La Spezia. Da qui il capitano manda a Viareggio una feluca che porta Leonardo in Corsica nel 1744.
La Corsica viveva allora momenti difficili, per le insurrezioni separatiste contro la Repubblica di Genova. Leonardo vi rimane sino al novembre 1744, dopo aver lavorato per riappacificarla con i suoi sermoni. Sempre nel novembre 1744 s’imbarca sulla galea capitana della Repubblica di Genova e con un viaggio di pochi giorni giunge a Porto Venere. Qui si ferma cinque giorni. Poi si riporta a Genova, dove prosegue la sua instancabile attività predicativa. Nella cattedrale genovese viene eretto dai Canonici un palco, riccamente addobbato. Su questo, Leonardo predica le sue missioni assieme all’arcivescovo, al Doge, ed allo stuolo di nobili e popolani accorsi per lui.
Da Genova si sposta nelle due Riviere, dove effettua varie prediche. Qui gli giunge, mentre si trova a Chiavari, da parte del suo Padre Generale e della Segreteria di Stato della Repubblica, una lettera con l’ordine di tornare in Corsica a completare la sua predicazione.
Prosegue quindi le sue prediche in entrambe le riviere, mentre transitano in questi territori le truppe austro-tedesche per la guerra tra i Savoia e Genova. Non potendo per questo avere possibilità di attrarre grandi folle ai suoi sermoni, chiede licenza all’arcivescovo e ai Serenissimi Collegi, e, ottenutola, si sposta da Levanto a Lucca. Transita nel passaggio a Genova, nel santuario di Santa Maria del Monte, dove abita nella cella n° 20, dedicandosi qui ad intensi esercizi spirituali. In queste occasioni scrive uno dei suoi Proponimenti. Questi li aveva composti nel convento del Monte, a partire dal 1717, rinnovandoli nel 1735.
Dopo la fine della primavera del 1745, parte da Genova. Non vi tornerà più.
Lasciata la Liguria, attraversa tutte le regioni italiane, e muore a Roma nel convento di San Bonaventura al Palatino il 26 novembre 1751.
Durante la sua vita fu apostolo delle Tre Ave Maria; grazie a lui si ebbe una grande diffusione di tale preghiera.
Alcune leggende
Su San Leonardo si raccontano diversi episodi leggendari:
- La prima versione biografica diffusa narra che Leonardo, ad un certo punto della sua vita, per vicende che lo misero in discussione ed in lite con alcuni concittadini, decise di abbandonare Porto Maurizio e che prima di imbarcarsi e lasciare il suolo portorino, si scrollasse i sandali così da non portare con sé «…nemmeno la polvere di quel posto…».
- La parte avversa a questa tesi asserisce che la diceria sia nata nell’ambiente del vicino borgo di Oneglia (allora oppositore e oggi parte, con Porto Maurizio, della città di Imperia) e che possa essere confutata. Secondo alcuni riscontri, Leonardo, guarito dalla tubercolosi, fece voto di non portare più i sandali e lo mantenne fino a quando, molti anni più tardi della fuga da Porto Maurizio verso il 1750, il papa Benedetto XIV non lo obbligò di nuovo a calzarli. Un altro possibile riscontro a favore della seconda tesi è quella che ricorda la missione che tenne nel 1743 a Porto Maurizio alla quale si pensa abbiano partecipato più di 5000 persone, tanto che lo stesso Duomo di Porto Maurizio non bastò e si dovette radunare la gente in uno spiazzo poco sotto gli spalti delle mura. Da lì Leonardo predicò alla folla preannunciando, su quel luogo, la futura costruzione di una grande basilica, che effettivamente fu inaugurata verso il 1840 e in cui dal 1996 si conservano alcune sue reliquie.
Culto
Lo beatificarono il 19 marzo 1796, canonizzarono il 29 giugno 1867 e dichiararono Patrono dei missionari nei paesi cattolici il 17 marzo 1923. Patrono della città di Imperia a partire dalla metà degli anni novanta; la festa liturgica ricorre il 26 novembre. Una statua di san Leonardo fu eretta nel luogo in cui, dalle mura del Parasio a Porto Maurizio, predicò alla folla di fedeli.
Numerose le celebrazioni imperiesi attorno alla vita di questo santo; nelle raffigurazioni pittoriche spiccano quelle di Leonardo Massabò, principale pittore della basilica di Porto Maurizio attorno alla metà dell’Ottocento.
Pio IX, il Papa che lo canonizzò, fu profondamente devoto; spesso da giovane sacerdote si fermava a pregare nella chiesa di San Bonaventura al Palatino dove all’epoca si trovava il corpo dell’allora beato. Alla sua devozione si lega sia la professione nel Terz’Ordine Francescano, sia la definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione. Oggi il corpo del Santo si trova conservato in una teca in vetro, visibile al pubblico, nella Cattedrale di Imperia Porto Maurizio.
Fonte: Wikipedia