Il Santo del Giorno

Santo del Giorno, 26 luglio – Sant’Anna

Anna è considerata dalla tradizione cristiana la moglie di Gioacchino e la madre di Maria Vergine ed è venerata come santa.

I genitori di Maria (e di Elisabetta) non sono mai nominati nei testi biblici canonici. La loro storia si narra per la prima volta negli apocrifi Protovangelo di Giacomo e Vangelo dello pseudo-Matteo, per poi arricchirsi di dettagli agiografici nel corso dei secoli, fino alla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.

La festa nella Chiesa Cattolica ricorre il 26 luglio, mentre la Novena di Sant’Anna si recita il 17 luglio.

Molti santi orientali predicarono su sant’Anna, quali, ad esempio, san Giovanni Damasceno, sant’Epifanio di Salamina, san Sofronio di Gerusalemme.

Le vicende della santa si raccolsero poi nel De Laudibus Sanctissime Matris Annae tractatus del 1494.

Papa Gregorio XIII (1584) estese la festa a tutta la Chiesa cattolica.

Agiografia

Secondo la tradizione, Anna ebbe per padre Matan, Sacerdote di Betlemme, e come i membri della classe sacerdotale ebraica, discendente della tribù di Levi e della famiglia di Aronne.

Secondo i vangeli apocrifi, invece, Anna era figlia di Achar, della tribù di Levi e sorella di Esmeria, madre di santa Elisabetta e nonna del Battista. Giuseppe d’Arimatea era suo zio materno, mentre altre tradizioni le danno per genitori Emerenzia e Stolano. Il suo matrimonio con Gioacchino, uomo virtuoso e molto ricco della tribù del Regno di Giuda e della stirpe di Davide, non produsse prole, anche dopo venti anni, a causa della sterilità del marito. Umiliato pubblicamente (un uomo di nome Ruben gli aveva impedito di sacrificare al tempio per non aver dato figli a Israele), Gioacchino si ritirò nel deserto, tra i pastori.

Durante la separazione, un angelo sarebbe apparso ad Anna e le avrebbe annunciato l’imminente concepimento di un figlio. Lo stesso angelo sarebbe apparso contemporaneamente in sogno anche a Gioacchino. I due si incontrarono alla Porta Aurea di Gerusalemme. Gli autori medievali vedono nel loro casto bacio il momento dell’immacolato concepimento di Maria.

Secondo la tradizione Anna e Gioacchino, con Maria bambina, abitavano a Gerusalemme. Vivevano nei pressi dell’attuale Porta dei Leoni, nella parte nord orientale della città vecchia, laddove ci sono i resti della piscina di Betzaeta. Oggi su quel luogo sorge una chiesa costruita dai crociati nel XII secolo, dedicata a sant’Anna e custodita dai Padri Bianchi.

Maestro di Moulins, Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta Aurea
Londra, National Gallery. (Fonte: Wikipedia)

La tradizione vuole che fu il centurione Longino a salvare le reliquie della santa dalla distruzione. I resti furono poi custoditi in Terra Santa finché ad opera di alcuni monaci non giunsero in Francia dove rimasero per anni. Durante le famose incursioni ottomane, l’intero corpo rimase chiuso in una bara di cipresso e murato, per precauzione, in una cappella scavata sotto la nascente cattedrale di Apt. Molti anni dopo avvenne il ritrovamento, preceduto e seguito, secondo i racconti, da diversi miracoli. L’identificazione del corpo avvenne grazie perlopiù ad una scritta in greco. In seguito ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili e il clero, attualmente il suo teschio viene custodito e portato in processione il 27 luglio a Castelbuono in Sicilia.

Tra i presunti miracoli si ricorda il “lumino”, rimasto acceso accanto alla bara di cipresso per anni nonostante l’assenza di aria.

Nell’arte

Gli episodi della storia di Anna e Gioacchino vengono spesso rappresentati nelle raffigurazioni della Vita Christi; celebri quelle di Giotto del 1305 nella cappella degli Scrovegni, a Padova. A partire dall’alto medioevo si diffuse l’iconografia di sant’Anna metterza (con Maria e il Bambino Gesù), ripresa anche dal Masaccio e da Leonardo.

Masaccio, Sant’Anna Metterza, Firenze, Galleria degli Uffizi (Fonte: Wikipedia)

Nel culto

La Chiesa ortodossa celebra la festa di sant’Anna il 9 dicembre. La Chiesa cattolica con papa Sisto IV ha fissato la data della memoria liturgica al 26 luglio. Anna e il marito Gioacchino vengono venerati anche dalla Chiesa copta.

La santa è invocata come protettrice delle madri e delle partorienti.

La famiglia di Al-Imrân (Gioacchino) è il titolo della terza sura del Corano (la più lunga).

A sant’Anna sono intitolate numerose congregazioni religiose: le suore della carità di Sant’Anna, fondate da María Rafols nel 1804 a Saragozza; le suore di Sant’Anna, sorte a Torino nel 1834 a opera dei coniugi Tancredi Falletti di Barolo e Juliette Colbert, marchesi di Barolo (Italia); le suore di Sant’Anna di Lachine, istituite in Québec nel 1850 da Marie-Anne Sureau Blondin; le figlie di Sant’Anna, fondate a Piacenza l’8 dicembre 1866 da Anna Rosa Gattorno; la Società di Sant’Anna, fondata a Lucerna nel 1909 per l’assistenza alle partorienti.

 

 

Fonte: Wikipedia

Preghiere

Inno a Sant’Anna