Festa dei Santi Angeli Custodi
L’angelo custode è un angelo che, secondo la tradizione cristiana, accompagna ogni persona nella vita, aiutandola nelle difficoltà e guidandola verso Dio.
L’angelo custode ha lo scopo principale di tenere il fedele lontano dalle tentazioni e dal peccato, e di condurre la sua anima a meritare la salvezza eterna in Paradiso. Scopo secondario è la realizzazione e la felicità terrena del singolo, oltre l’umana debolezza e miseria.
L’angelo è invocato con la tradizionale preghiera dell’Angelo di Dio.
Nel rispetto del libero arbitrio dell’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio, l’angelo custode orienta, senza poterle determinare in senso causale, le scelte verso un atto conforme alla volontà divina, manifesta nei dieci comandamenti e nella legge mosaica, nella legge morale naturale, nel progetto di vita individuale che Dio possiede per ogni singolo uomo ed è pronto a rivelare, fino alla realizzazione dei suoi talenti come servitore e figlio, e alla sua felicità terrena.
L’angelo custode è una persona ricorrente nella vita di molti Santi. In diversi Paesi vi è una forte e particolare devozione. L’angelo è parte di una gerarchia, mediante la quale può quindi essere invocato anche indirettamente tramite una preghiera ai Santi arcangeli, o alla Sacra Famiglia di Nazareth.
Degli angeli custodi Papa Pio X disse: «Si dicono custodi gli angeli che Dio ha destinato per custodirci e guidarci nella strada della salute» e l’angelo custode «ci assiste con buone ispirazioni, e, col ricordarci i nostri doveri, ci guida nel cammino del bene; offre a Dio le nostre preghiere e ci ottiene le sue grazie»
Storia del concetto di angelo custode
La Chiesa cristiana primitiva ereditò il concetto di “angelo” dal mondo ebraico. In quel periodo l’esistenza di un anello intermedio fra Dio e l’uomo era garante della trascendenza divina. Quindi la presenza di una “corte” di angeli attorno a Dio era una necessaria conseguenza della sua maestà regale. Nello stesso ambiente precristiano era anche comune assegnare agli angeli il controllo dei fenomeni naturali (ad esempio nel Libro di Enoch il gelo, la neve e altri fenomeni). In particolare si identificavano gli angeli con le stelle fisse e gli arcangeli con i sette astri mobili (cinque pianeti più il sole e la luna).
Il culto degli angeli aveva spesso eccessi, contro i quali la Chiesa lottò sin dall’inizio (cfr. san Paolo in Colossesi 2, 18). L’opera di riflessione dei Padri della Chiesa trovò un primo tentativo di sistematizzazione dell’angelologia nel De coelesti hierarchia dello Pseudo-Dionigi l’Areopagita.
Fra i compiti degli angeli ben documentati nell’Antico Testamento vi era quello di guidare e proteggere l’uomo e la donna (ad esempio nel Libro di Tobia). Altro ruolo degli angeli descritto dall’Antico Testamento è quello di essere messaggeri di Dio per l’umanità. L’idea di uno spirito inviato dalla divinità a sorvegliare gli esseri umani o a comunicare loro la volontà divina, era già presente anche nella filosofia greca antica e nello stesso Platone nel suo Fedone.
L’idea, però, che ogni singola persona fosse affidata ad uno specifico angelo, benché esplicitamente accennata (ad esempio in Matteo 18, 10), era molto meno diffusa. Essa si impose solo gradualmente nel Cristianesimo primitivo. Una delle prime esplicite affermazioni è quella sostenuta da San Basilio Magno:
«Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore per condurlo alla vita»
(Adversus Eunomium, 3, 1: pg 29, 656b)
La dottrina cattolica e ortodossa
La credenza nell’affidamento di ogni uomo al suo angelo custode è in accordo con due principi generali:
- Dio ama ogni uomo in modo individualizzato, in quanto persona unica ed irripetibile.
- La santità degli angeli e dei Santi comporta la loro partecipazione a questo amore divino nel Corpo Mistico del Cristo risorto.
La convinzione dell’affidamento non esclusivo di ogni uomo a un angelo è in accordo con questi principi anche se non deriva strettamente da essi. I suoi fondamenti, infatti, sono nell’interpretazione di alcuni passi scritturali, fra cui Matteo 18, 1-5.10, Luca 16, 22, Sal 34,8, Sal 91,10-13, Giobbe 33,23-24, Zc 1,12, Tb 12,12 e Esodo 23,20-23. La dottrina dell’Angelo Custode estende a ogni comunità e a ogni singola persona la promessa biblica: “io mando un angelo davanti a te per custodirti…” (Es 23,20), che si è realizzata per il popolo eletto.
La fede negli angeli custodi è ribadita nel Catechismo della Chiesa Cattolica all’art. 336.
Nel pensiero cattolico, quindi, ogni persona è aiutata a vivere il pieno compimento del piano divino, nel proprio giusto cammino esistenziale, oltre che dalla grazia, dall’intelletto e dalla libera volontà nell’agire, anche dal proprio angelo custode. Rivolgersi con fiducia a questa presenza celeste comporta il riceverne consigli mediante intuizioni e ispirazioni per le nostre scelte di vita anche quotidiane.
Tra i Santi e le Sante che hanno avuto una spiccata e notoria relazione con il proprio angelo custode ricordiamo san Pietro, san Tommaso d’Aquino, san Francesco di Sales, san Francesco d’Assisi, santa Gemma Galgani, santa Francesca Romana e san Pio da Pietrelcina.
Anche i Pontefici hanno richiamato i credenti a porre attenzione alla presenza dell’angelo custode. Il Papa Francesco ha spiegato: “nessuno cammina da solo e nessuno di noi può pensare che è solo perché c’è sempre questo compagno. Questa non è una dottrina sugli angeli un po’ fantasiosa no, è realtà.” “Io, oggi, farei la domanda: com’è il rapporto con il mio angelo custode? Lo ascolto? Gli dico buongiorno, al mattino? Gli dico: ‘Custodiscimi durante il sonno?’. Parlo con lui? Gli chiedo consiglio? È al mio fianco. Questa domanda possiamo risponderla oggi, ognuno di noi: com’è il rapporto con quest’angelo che il Signore ha mandato per custodirmi e accompagnarmi nel cammino, e che vede sempre la faccia del Padre che è nei cieli”.
Festa dei Santi Angeli Custodi
Fino al V secolo nessun giorno particolare era dedicato agli angeli custodi, il cui ufficio cadeva il 29 settembre, in concomitanza con la festa di san Michele arcangelo. L’uso di una festa particolare nacque a Valencia nel 1411, quando si istituì una festa per l’angelo protettore della città. Anche in Francia ci fu un’iniziativa analoga. Durante il secolo successivo l’idea si diffuse dalla Spagna nel Portogallo e poi in Austria e nelle regioni italiane più influenzate dagli Asburgo.
Già nel Cinquecento nacquero le prime “Compagnie dell’Angelo Custode”. Esse si diffusero ampiamente agli inizi del Seicento sotto l’influenza della pubblicazione di diversi trattati teologici e l’impulso di diversi ordini religiosi fra cui, ad esempio, i Padri Somaschi. La spinta decisiva venne da papa Paolo V, che in una bolla del 1614 assegnò specifiche indulgenze ai membri delle compagnie dell’angelo custode aggregate all’Arciconfraternita di Roma e che compissero particolari atti meritori.
In parallelo alla diffusione della pietà popolare ebbe luogo il riconoscimento liturgico della festa. Nel “Messale romano” di papa Pio V (1570) furono indicate quattro feste consacrate espressamente agli angeli. Erano quelle dedicate agli angeli custodi (il 2 ottobre), all’arcangelo Gabriele, all’arcangelo Michele e all’arcangelo Raffaele. Soppressa da Pio V, la festa in onore degli angeli custodi fu ristabilita nel 1608 da Paolo V ed estesa alla Chiesa universale. Nel 1670 Clemente X la rese obbligatoria per tutta la Chiesa latina, sempre alla data del 2 ottobre.
Fonte: Wikipedia