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Commento al Vangelo, 5 febbraio 2023 – Mt 5,13-16

Ciò che colpisce in questo brano evangelico è l’invito ad essere sale e luce. Probabilmente Gesù pensava al sale che, avendo perso il suo valore, veniva usato come antiscivolamento nei cortili del Tempio, e così riguardo alla luce si riferiva ad Hippos, la città della Decapoli, che di notte doveva brillare per le sue luci.
Il sale conserva, purifica, ma soprattutto dona sapore ad un alimento. È proprio il sale che avvalora le proprietà gustative tipiche di un cibo. Così la vita del discepolo di Gesù dovrebbe essere gustosa, interessante, attraente. Ma come fare per rendere la nostra vita “salata” e che possa permanere tale nel tempo, indipendentemente dalle vicende della vita? Cosa dona sapore?
La gioia. È la gioia che fa la differenza nella nostra vita e la rende leggera, piacevole e bella nonostante le nostre povertà e le difficoltà che ben conosciamo; essa diventa la nostra forza di fronte alle difficoltà. La gioia non è, però, un semplice sentimento dovuto ad assenza di problemi; è un voler gioire perché si ha fiducia in Gesù che per noi ha dato la sua vita per amore. Così Paolo dice ai Filippesi: Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino! (Fil 4,4-5). Si gioisce perché il Signore è vicino a ciascuno di noi.
La città di Hippos di notte non poteva se non essere vista anche da lontano; doveva essere uno spettacolo che piaceva anche allo stesso Gesù. Una vita luminosa è ciò che il Signore desidera per noi. La luce ha il potere di illuminare il cammino che ci sta di fronte e ci custodisce dai pericoli che sono in agguato. Quando c’è luce, non si è mai presi alla sprovvista, quando c’è luce ci si sente sicuri.
Quello che illumina ciò che ci sta davanti e fa fuggire ogni paura dell’ignoto è la preghiera. È la preghiera che divide le tenebre dalla luce, che rassicura della meta, che ci permette di vedere anche le distanze più lontane e sfidare la nebbia che incessantemente scende sui nostri giorni. È la preghiera che dona speranza perché ci mostra il tesoro che ci attende e che vince ogni angustia. Così continua Paolo: Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù (Fil 4,6-7).
Gioia e preghiera sono il binomio che donano sapore alla nostra vita, che ci rendono luce e che assicurano la pace. Si tratta di imparare a sorridere sempre sapendo che il Signore è vicino e che in qualsiasi circostanza possiamo rivolgerci a Lui con fiducia.