Commento al Vangelo, 12 febbraio 2023 – Mt 5,17-37
Nel vangelo proposto dalla liturgia odierna Gesù, parlando ai suoi discepoli, indica quale sia la novità del messaggio del regno. Lo fa ponendo a confronto due modi di vivere, il suo e quello degli scribi e dei farisei. Il modo di vivere di Gesù, in realtà, non esclude quello ereditato dagli antichi, ma lo supera e lo porta a compimento. Pertanto il messaggio evangelico diventa qualitativamente superiore, sostituisce quello mosaico e diventa unico punto di riferimento per i discepoli e fonte di vera felicità.
L’agire degli scribi e dei farisei è legato all’osservanza della legge nei minimi dettagli. In questo consiste la loro giustizia, cioè nell’osservare i comandamenti indipendentemente da ciò che si sente nel cuore. Conta la pura osservanza esteriore di un comandamento.
Gesù, invece, va oltre lo scritto e punta al cuore. Per Gesù la giustizia consiste nell’amore. Ciò che conta è non tanto cosa si fa, ma come lo si fa e perché lo si fa. La giustizia viene superata dall’amore.
L’esempio più chiaro è quello di riconciliarsi con il fratello e non solo quello di non fargli del male. È l’invito a passare dalla giustizia alla comunione. Così il parlare deve essere ispirato alla sincerità, così come pure dall’astenersi a fare del male al desiderio di fare del bene.
Con Gesù la priorità non è più “non devi fare del male”, ma “puoi fare del bene”. Il centro non è il male da evitare, ma il bene che, non solo si deve fare, ma che si può fare.
Questo confronto viene ripetutamente accompagnato dall’espressione: ma io vi dico. Gesù ripete più volte che fu detto agli antichi, ma ora Lui dice diversamente. È Gesù che intenzionalmente si pone più grande della legge e quindi si pone al livello di Dio. Dio vieni quindi ad assumere un volto nuovo, completo: Egli è amore e ciò che conta è la comunione.
Gesù diventa modello di questo amore; offrendo la sua vita in croce diventa il vero compimento della legge.
Ecco che compie la legge chi sa dare la vita per gli altri. In questo si è discepoli di Gesù. Dare la vita per gli altri significa rendere l’altro amico come ha fatto Gesù che ci ha chiamato amici.
Facciamo di tutto perché l’altro diventi nostro amico, facciamo di tutto perché l’altro possa dire grazie per avermi accolto.
Fare con il cuore è cercare la comunione e diventare amici. Questa è la novità di Gesù.










