Santo del Giorno, 26 settembre – Santi Cosma e Damiano
I santi Cosma e Damiano, noti anche come santi medici (in greco antico: Κοσμάς και Δαμιανός, Kosmás kai Damianós; in latino Cosmas et Damianus), furono due medici romani, gemelli. Erano fratelli maggiori dei santi Antimo, Leonzio ed Euprepio, nati da Santa Teodora. Secondo la tradizione furono nella prima generazione di martiri sotto l’impero di Diocleziano. Li venerano tutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi.
Storia
Le fonti pervenuteci non concordano pienamente tra loro, pur avendo molti aspetti comuni, ma riportano tre diverse tradizioni:
- una tradizione “asiatica”, originatasi a Costantinopoli, capitale dell’impero bizantino;
- una tradizione “romana” affermatasi soprattutto in Siria;
- una tradizione “araba”, che però si diffuse soprattutto nell’Europa occidentale (Roma).
Tutte e tre le tradizioni fanno riferimento a “fratelli, gemelli e medici. Damiano viene però perlopiù considerato il fratello minore e non gemello”. Questi erano in grado di operare prodigiose “guarigioni” e “miracoli”, e la loro azione era completamente gratuita nei confronti di tutti. Da qui l’appellativo “anàrgiri” (dal greco anargyroi = senza denaro). Con questo termine si designavano nella Chiesa greca i santi che, secondo gli scritti agiografici, esercitavano la medicina senza alcuna retribuzione. Grazie a questa fama, i due diventarono tradizionalmente santi protettori dei medici e dei farmacisti.
Pare che i due fossero originari dell’Arabia, appartenenti ad una ricca famiglia. Il padre, Niceforo, si convertì al cristianesimo dopo la loro nascita, ma morì durante una persecuzione in Cilicia. La madre, Teodota (o Teodora), da più tempo cristiana, si occupò della loro prima educazione. Dopo aver appreso l’arte medica nella provincia romana di Siria, praticarono la loro professione nella città portuale di Ægea, in Cilicia (attuale Turchia).
Nota è la loro gratuità nell’operare i loro servizi medici, in applicazione del precetto evangelico: “Gratis accepistis, gratis date“ (Mt 10,8). Uno dei loro più celebri miracoli fu la sostituzione della gamba ulcerata di un loro paziente con quella di un etiope morto di recente.
Secondo la passio, tuttavia, in una sola occasione i santi ricevettero una ricompensa, di tre uova nelle mani del fratello minore Damiano. Gliele diede una contadina, Palladia, un’emorroissa, miracolosamente guarita. Cosma rimase tanto deluso e mortificato per quel gesto. Perciò espresse la volontà che le sue spoglie si deponessero, dopo la morte, lontane da quelle del fratello.
Il prefetto di Cilicia, Lisia, ordinò il loro arresto durante le persecuzioni dei cristiani promosse dall’imperatore illiro-romano Diocleziano (284 – 305). Subirono quindi un feroce martirio, così atroce che su alcuni martirologi è scritto che essi furono martiri cinque volte. I supplizi subiti da Cosma e Damiano differiscono secondo le fonti. Secondo alcune subirono dapprima la lapidazione, ma le pietre rimbalzarono contro i soldati. Secondo altre furono crudelmente fustigati, crocefissi e bersagliati dai dardi, ma le lance rimbalzarono senza riuscire a fare loro del male. Altre fonti ancora narrano che li gettarono in mare da un alto dirupo con un macigno appeso al collo, ma i legacci si sciolsero e i fratelli riuscirono a salvarsi, e ancora incatenati e messi in una fornace ardente, senza bruciarsi.
Li decapitarono quindi, assieme ai loro fratelli più giovani (o discepoli), Antimo, Leonzio ed Euprepio, nella città di Cirro, nei pressi di Antiochia.
Dopo il loro martirio, coloro che assistettero al macabro spettacolo vollero dare degna sepoltura a coloro che tanto bene elargirono in vita. Cercarono anche di rispettare la volontà di Cosma circa la separata sepoltura ma un cammello lo impedì. Secondo la leggenda, il cammello prese voce, dicendo che Damiano accettò quella ricompensa solo perché mosso da spirito di carità, onde evitare che quella povera donna si sentisse umiliata dal rifiuto. I presenti diedero dunque sepoltura ai loro corpi deponendoli l’uno a fianco dell’altro.
Il culto dei santi Cosma e Damiano, invocati come potenti taumaturghi, iniziò subito dopo loro la morte. Il vescovo di Cirro, Teodoreto († 458), parla già della divisione delle loro reliquie, inviate alle numerose chiese già sorte in loro onore (a Gerusalemme, in Egitto, in Mesopotamia). L’imperatore Giustiniano I e il patriarca Proclo dedicarono ai santi una basilica di Costantinopoli che divenne meta di numerosi pellegrinaggi. Anche a Roma papa Felice IV (526 – 530) edificò, sul sito dell’antico Templum Romuli e della Bibliotheca Pacis, nel Tempio della Pace, una basilica a loro intitolata e ne favorì il culto in opposizione a quello per i pagani Castore e Polluce.
Nel X secolo ci fu la traslazione dei crani dei santi da Roma a Brema. Nel 1581 Maria, figlia di Carlo V, li donò alla chiesa del convento delle clarisse di Madrid. Le stesse reliquie però si venerano anche nella chiesa di San Michele Arcangelo a Monaco di Baviera. Qui, in base all’iscrizione sul reliquiario, vennero poste nel XV secolo. Il primo documento che attesta la presenza delle reliquie delle braccia dei Santi a Bitonto è del 1572, data di svolgimento della visita pastorale di monsignor Musso. Il culto dei taumaturghi è però introdotto in Bitonto fin dal XIV secolo.
Ricorrenze
Le tre tradizioni della vita dei Santi Cosma e Damiano furono inoltre inserite nel contesto dei libri liturgici greci. Ad ogni tradizione fu indicato il giorno festivo specifico:
- la tradizione “asiatica” il 1º novembre
- la tradizione “romana” il 1º luglio
- la tradizione “arabica” il 17 ottobre
- la tradizione cattolica stabilì invece la memoria liturgica il 27 settembre (probabilmente il giorno della dedicazione della basilica romana, secondo il calendario tradizionale utilizzato tuttora per la Messa Tridentina). Tuttavia Paolo VI la spostò al 26 settembre, rendendone il culto facoltativo. Il Canada li festeggia il 25 Settembre. Il quarto giovedì di Quaresima straordinaria ricorrenza.
- la Chiesa ortodossa fissò per la loro commemorazione il 1º luglio, il 17 ottobre e il 1º novembre, a seconda dei vari costumi locali.
Culti e patronati in Italia e estero
Lista di patronati:
- bambini, orfanotrofi;
- medici, chirurghi, dentisti, farmacisti, veterinari;
- barbieri, pasticceri;
- contro l’ernia e le piaghe da decubito.
La Chiesa più importante loro consacrata, dopo Roma, è la Basilica dei Santi Cosma e Damiani a Bitonto (Bari).
Cosma e Damiano sono patroni della città di Essen in Germania, nel cui stemma compare una spada dorata, che simboleggia il martirio dei due gemelli.
Nel Vudù, le immagini dei due martiri servono per rappresentare i gemelli Marassa, dei Loa molto importanti e potenti che sono i primi ad essere pregati.
Sull’isola croata di Arbe (Arcipelago del Quarnaro) si trovano le rovine di una fortezza bizantina del V secolo. Al suo interno era stata costruita una cappella dedicata ai santi Damjan e Kozma.
Fonte: Wikipedia