Santo del Giorno, 5 aprile – San Vincenzo Ferreri
Vincenzo Ferreri, in valenciano Vicent Ferrer è stato un religioso e predicatore apocalittico appartenente all’ordine dei Domenicani.
Vicent nacque nel 1350, a Valencia (allora capitale dell’omonimo regno, confederato nell’ambito della Corona d’Aragona). La famiglia dei Ferrer era una nobile casata vicina alla casa reale di Barcellona.
Ancora giovanissimo, entrò nell’Ordine Domenicano e proseguì gli studi presso la casa di formazione a Barcellona, poi a Lleida e Tolosa. Dal 1385 insegnò teologia a Valencia.
Già nel 1379 aveva conosciuto il legato pontificio presso la corte di Pietro il Cerimonioso, il cardinale aragonese Pero de Luna.
Nel 1378 avvenne lo scisma d’Occidente, e la Corona d’Aragona si schierò con decisione dalla parte del papa avignonese, Clemente VII. I cardinali francesi scelsero Clemente VII in quanto ritenevano non valida l’elezione di Urbano VI.
Alla morte di Clemente VII nel 1394 i cardinali di obbedienza avignonese elessero Papa Pero de Luna che Vicent Ferrer aveva conosciuto a corte. Il nuovo Papa assunse il nome di Benedetto XIII.
Il nuovo pontefice scelse Vicent Ferrer come suo confessore personale e consigliere, e lo nominò penitenziere apostolico. Il frate rifiutò però la nomina a cardinale che Benedetto XIII gli offrì.
Nel settembre del 1398, durante l’assedio di Avignone da parte di Carlo VI di Francia (che non aveva riconosciuto l’elezione di Benedetto XIII), Vicent Ferrer cadde gravemente malato. Egli stesso attribuì la repentina guarigione ad un intervento di Gesù Cristo, che gli sarebbe apparso in visione insieme ai santi Domenico e Francesco d’Assisi. In questa occasione Gesù gli avrebbe ordinato di dedicarsi all’esortazione delle folle cristiane in vista dell’imminente avvento dell’anticristo.
Ricevuto il titolo di legato a latere, Vicent Ferrer trascorse i successivi vent’anni della sua vita come predicatore, attraverso l’Europa occidentale. Ma soprattutto nella penisola iberica favorì, grazie alla sua abilità oratoria, ai sermoni e alla fama di taumaturgo, numerose conversioni di peccatori, musulmani ed ebrei.

(Fonte: Wikipedia)
Nel 1412 quando il re Martino I di Aragona morì senza lasciare eredi, Ferrer fu tra i giudici incaricati di stabilire la successione al trono (compromesso di Caspe). Vicent Ferrer (che agiva veramente come longa manus di papa Benedetto), sosteneva il nome di Ferdinando I d’Aragona che poi divento il nuovo sovrano.
Vicent si impegnò molto per comporre lo scisma d’Occidente. Nel 1415, il re Ferdinando I sottrasse la propria obbedienza a Benedetto XIII, sebbene fosse stato il principale artefice della sua elezione al trono della Corona d’Aragona tre anni prima. Spettò proprio a Vicent Ferrer annunciarlo ufficialmente al popolo. Dopo questo atto ufficiale, però, il domenicano interruppe tutti i rapporti con la corte. Si rifiutò sempre di recarsi al concilio di Costanza e preferì dedicarsi in modo completo alla predicazione itinerante.
Nelle sue prediche Vicent Ferrer si autodefiniva “l’Angelo dell’Apocalisse” proprio perché si immedesimava moltissimo nella propria missione.
Fu proprio la predicazione a renderlo particolarmente conosciuto. Pur parlando soltanto valenciano, il frate veniva compreso da tutti i presenti. Le agiografie imputano questo fatto all’intervento dello Spirito Santo.
I sermoni di Vicent Ferrer erano estremamente popolari, ma anche causa di tensioni e controversie. Spesso egli si scatenava con violenta durezza contro gli ebrei, invitando le autorità delle città a cacciarli, o per lo meno ad emanare leggi che limitassero molto la loro libertà.
Durante i suoi viaggi, Ferrer raccoglieva anche “testimonianze” sull’anticristo, che con il passare del tempo divenne sempre più oggetto della sua predicazione. Sulla base delle affermazioni di alcuni religiosi caduti in trance, egli maturò la certezza che l’anticristo fosse nato nel 1402, e che dunque l’inizio della sua missione fosse imminente.
Morì il 5 aprile 1419, all’età di 69 anni, in Bretagna, a Vannes, nella cui cattedrale di San Pietro sono ancora custodite le sue spoglie mortali.
È l’unico santo della Chiesa ad essere stato canonizzato dopo il riconoscimento di più di ottanta miracoli. Durante il suo processo di canonizzazione ci furono migliaia di deposizioni a testimonianza delle sue opere miracolose. Secondo i suoi agiografi «era un miracolo quando non faceva miracoli»; ne avrebbe compiuto decine ogni giorno: malati guariti, indemoniati liberati, morti risuscitati, peccatori, eretici e non-cristiani convertiti. Tra i molti miracoli che lo vedono protagonista nelle leggende, sono due quelli che lo resero particolarmente noto: l’aver portato la pioggia sui campi colpiti dalla siccità e l’aver salvato un muratore da una caduta.
Per questa ragione ancora oggi i contadini invocano l’intercessione del Santo per i benefici del raccolto. Egli è anche venerato come patrono dei muratori. Si prega San Vincenzo anche contro i fulmini e i terremoti, e per allontanare le malattie, soprattutto le più gravi.
Fonte: Wikipedia










