Conclave: Procedura e Cardinali Elettori
Come previsto dalla tradizione e dalla normativa vigente, il conclave si svolgerà nella Cappella Sistina, all’interno del Palazzo Apostolico vaticano. Vi parteciperanno i cardinali elettori, ovvero coloro che non hanno compiuto gli 80 anni al momento dell’inizio della sede vacante. Si prevede un corpo elettorale composto da 135 cardinali, provenienti da 71 Paesi di tutti i continenti; il conclave del 2013 aveva 115 cardinali elettori provenienti da 48 Paesi, mentre quello del 2005 aveva 115 elettori provenienti da 52 Paesi. Per volere di papa Francesco, il conclave del 2025 riflette una maggiore rappresentatività della Chiesa universale, attribuendo rispetto ai due conclavi precedenti un maggior numero di cardinali elettori ai continenti extraeuropei.
Come nel 2013, sia il decano che il vice decano del collegio cardinalizio, in questo caso, rispettivamente, i cardinali Giovanni Battista Re e Leonardo Sandri, hanno più di 80 anni e non possono partecipare al conclave. Pertanto sarà il cardinale Pietro Parolin, il cardinale vescovo più anziano di nomina sotto gli 80 anni, a presiedere il processo elettorale.
Secondo la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis del 1996 di papa Giovanni Paolo II, modificata dal motu proprio Normas nonnullas di papa Benedetto XVI, gli elettori hanno generalmente almeno 15 giorni di tempo dopo la vacanza della sede per riunirsi. I cardinali hanno la facoltà di anticipare l’inizio del conclave se tutti i membri sono presenti, o di posticiparlo se sussistono gravi motivi di rinvio, ma comunque non oltre 20 giorni dall’inizio della sede vacante. Il numero potenziale di elettori attivi (135, superiore al limite di 120 previsto dalla Universi Dominici Gregis) ha richiesto una deroga normativa, deliberata dalla congregazione generale dei cardinali.
I cardinali, una volta entrati in conclave, saranno isolati dal mondo esterno: risiederanno perlopiù nella Domus Sanctae Marthae (alcuni di essi tuttavia, dato il numero considerevolmente alto di elettori, verranno alloggiati in altre strutture nei confini vaticani) e si riuniranno quotidianamente per le votazioni. Lo scrutinio avviene per mezzo di schede scritte a mano e raccolte in urna. Sono previste due votazioni al mattino e due al pomeriggio. Per l’elezione è necessaria una maggioranza qualificata dei due terzi.
Al termine di ogni sessione di voto, le schede vengono bruciate con l’aggiunta di additivi fumogeni colorati: il fumo nero (fumata nera) segnala che la votazione non ha raggiunto il quorum dei due terzi, mentre il fumo bianco (fumata bianca) annuncia l’avvenuta elezione del nuovo pontefice.
I cardinali elettori
Non possono votare i cardinali che hanno un’età maggiore o uguale a 80 anni all’inizio della sede vacante. Al 21 aprile 2025, i cardinali sono complessivamente 252 di cui 136 sono elettori in quanto hanno meno di 80 anni. 108 di essi (l’80%) sono stati nominati da papa Francesco. In ottemperanza al motu proprio Cum gravissima di papa Giovanni XXIII, tutti i cardinali elettori sono formalmente insigniti di un titolo episcopale, con la sola eccezione di Timothy Radcliffe.
Nel 2020, uno dei cardinali elettori, Giovanni Angelo Becciu, a seguito di uno scandalo finanziario per il quale il 16 dicembre 2023 è stato condannato dal Tribunale di prima istanza della Città del Vaticano, rinunciò all’incarico di prefetto della Congregazione delle cause dei santi e ai “diritti connessi al cardinalato”, pur conservando il titolo cardinalizio. Riguardo la rinuncia, lo stesso Becciu ha sempre affermato che il suo diritto di voto in conclave rimaneva comunque in vigore, non avendo mai esplicitamente rinunciato per iscritto ad esso; nonostante ciò, già nel 2022 la Santa Sede lo aveva inserito nell’elenco dei non elettori. Il 29 aprile, a otto giorni dall’apertura del conclave, Becciu onde evitare controversie giuridiche in seno al collegio cardinalizio e per il bene supremo della Chiesa – pur restando convinto della propria innocenza – comunicava la decisione di non entrare in conclave. Senza contare il cardinale Becciu, il numero totale di cardinali elettori è pari a 135.
Dalla promulgazione nel 1975 della Romano Pontifici Eligendo e della Universi Dominici Gregis, il numero massimo dei cardinali elettori è stato fissato a 120. Il conclave del 2025 sarà il primo conclave dall’introduzione del limite di 120 cardinali a superare detto limite, poiché alla data di vacanza del papato vi sono più di 120 cardinali elettori. Tuttavia, qualsiasi cardinale di età inferiore agli 80 anni che non abbia rinunciato al proprio diritto di voto (o che non sia stato privato di tale diritto) ha il diritto di votare in un conclave secondo il diritto canonico. Molti canonisti ritengono che il Papa possa costituire un’eccezione alle regole da lui stesso promulgate qualora nomini un numero di elettori superiore a quello specificato nella Universi Dominici Gregis: in quest’ultimo caso, tutti i 136 cardinali sotto gli ottant’anni avrebbero avuto titolo a partecipare al conclave (o meglio 135, stante la sanzione contro il solo Angelo Becciu). Quest’ipotesi trova conferma il 30 aprile 2025, quando la congregazione generale dei cardinali dichiara che tutti i cardinali elettori presenti al conclave avrebbero potuto votare.
Si riporta di seguito l’elenco dei cardinali elettori suddiviso per Paese di provenienza:
- 19 ELETTORI: Italia
- 10 ELETTORI: Stati Uniti d’America
- 7 ELETTORI: Brasile
- 6 ELETTORI: Spagna, Francia
- 4 ELETTORI: Argentina, Canada, India, Polonia, Portogallo
- 3 ELETTORI: Filippine, Germania, Regno Unito
- 2 ELETTORI: Belgio, Costa d’Avorio, Giappone, Messico, Svizzera
- 1 ELETTORE: Birmania, Bosnia ed Erzegovina, Burkina Faso, Capo Verde, Cile, Cina, Colombia, Corea del Sud, Croazia, Cuba, Ecuador, Etiopia, Ghana, Guatemala, Guinea, Haiti, Indonesia, Iraq, Kenya, Lituania, Lussemburgo, Madagascar, Malaysia, Malta, Nicaragua, Nigeria, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Perù, Rep. Centrafricana, RD del Congo, Ruanda, Serbia, Singapore, Sudafrica, Sudan del Sud, Sri Lanka, Svezia, Ungheria, Ucraina, Uruguay, Tanzania, Timor Est, Thailandia, Tonga
Cardinali assenti
Il 24 aprile è stato comunicato che, su consiglio del medico, il cardinale Vinko Puljić non avrebbe potuto partecipare ai funerali di papa Francesco, ma che sarebbe stato presente al conclave.
Il 29 aprile Matteo Bruni, direttore della Sala stampa della Santa Sede, comunica l’assenza di due cardinali:
- Antonio Cañizares Llovera (nato il 15 ottobre 1945), cardinale presbitero di San Pancrazio fuori le mura e arcivescovo emerito di Valencia, assente per motivi di salute;
- John Njue (nato il 1° gennaio 1946), cardinale presbitero del Preziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, assente per motivi di salute.
In virtù di ciò, i votanti scendono a 133, portando il quorum a 89.
Elezione e annuncio
Al momento dell’elezione, il decano del collegio chiederà all’eletto (che, se non presente in conclave, vi verrà ammesso e, se non vescovo, verrà immediatamente ordinato) se egli accetta l’incarico. In caso di accettazione, questi sceglierà il suo nome pontificale e indosserà la veste bianca. Poco dopo, il cardinale protodiacono (Dominique Mamberti, il più anziano per nomina tra i porporati che appartengono all’Ordine dei Diaconi, a meno che non sia lui l’eletto) si affaccerà dalla loggia esterna dell’aula delle benedizioni sulla facciata della basilica di San Pietro per annunciare al mondo il nuovo pontefice con la tradizionale formula: Habemus Papam. Il nuovo papa si presenterà ai fedeli impartendo la sua prima benedizione Urbi et Orbi e concedendo un’indulgenza plenaria.
Fonte: Wikipedia













