Approfondimenti

Commento al Vangelo, 5 gennaio 2025 – Gv 1,1-18

Tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
È un’affermazione molto forte che sottolinea che tutto, in modo particolare l’essere umano, porta l’immagine di Gesù. Non solo Gesù che è il modello, il prototipo, ma soprattutto ciò significa che portiamo le Sue potenzialità. Tutto e tutti partecipiamo della vita di Gesù e ci realizziamo nella misura che assomigliamo a Lui.
Ecco che l’incarnazione se da un lato rende manifesto l’amore di Dio per noi, dall’altro è la chiamata alla nostra possibile trasformazione per il fatto che partecipiamo, per dono e non per merito, alla stessa vita divina. È la certezza che siamo amati e destinati alla salvezza.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Ecco che pure noi siamo chiamati a diventare carne per abitare in mezzo ai fratelli, per rimanere in questo mondo e far risplendere la gratuità della grazia, per far brillare la verità che Dio è l’Emmanuele, il Dio con noi.
Dall’umanità di Gesù traspare la sua nota tipica: voler condividere con noi la pienezza di grazia e di verità, che possiamo tradurre come pienezza di comunione, come stabilità della fedeltà dell’amore di Dio per noi. Così sarà infatti tutta l’attività di Gesù come traspare dal Vangelo: portare agli uomini la comunione, metterli in relazione di figliolanza con il Padre e tra di loro, superando una concezione legalista ed etnica. Con Gesù il dono prevale sull’obbligo ed a tutti è dato di ricevere grazia su grazia.
Ecco che anche noi possiamo vivere un’incarnazione continua che si chiama fratellanza, una vicinanza fatta di accoglienza e di dono, di misericordia e di riconoscimento della benedizione che l’altro porta con sé. È vivere da gli e fratelli di uno stesso Padre. Se vivremo il dono della comunione che si manifesta in una accoglienza affettiva ed effettiva, segnata da una misericordia reciproca, saremo testimoni credibili, come lo fu Giovanni Battista. Noi stessi abbiamo ricevuto il dono di diventare carne affinché si renda presente il dono gratuito e incondizionato di Dio.