La solennità del Corpus Domini nacque nella diocesi di Liegi, in Belgio. Nacque per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucaristia in reazione alle tesi di Berengario di Tours. Secondo  queste tesi la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.

Storia

Il papa Urbano IV, con bolla Transiturus dell’11 agosto 1264, da Orvieto dove aveva stabilito la residenza della corte pontificia (non andrà mai a Roma), estese la solennità a tutta la Chiesa. All’anno precedente si fa risalire tradizionalmente anche il Miracolo eucaristico di Bolsena. Come già detto, la venerazione del Santissimo Sacramento nacque in Belgio nel 1246 come festa della diocesi di Liegi. Il suo scopo era quello di celebrare la presenza reale di Cristo nell’eucaristia. L’introduzione di questa festività nel calendario cristiano la si deve principalmente a una donna, suor Giuliana di Cornillon. Era una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane ebbe una visione della Chiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività.

Nel 1208 ebbe un’altra visione, ma questa volta le sarebbe apparso Cristo stesso. Egli le chiese di adoperarsi perché istituissero la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il sacramento dell’eucaristia. Dal 1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l’istituzione della festa. Scrisse una petizione anche a Hughes de Saint-Cher, all’arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaléon (futuro Urbano IV) e a Roberto de Thourotte, vescovo di Liegi.

L’iniziativa e le insistenti richieste della monaca raggiunsero lo scopo. Nel 1246, Roberto de Thourotte convocò un concilio e ordinò, a partire dall’anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All’epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all’interno delle loro diocesi.

Si dovette aspettare però il 1264 perché la celebrazione fosse estesa a tutta la Chiesa universale. Avvenne poco dopo l’elezione al soglio Pontificio proprio dell’Ex Arcidiacono di Liegi, Jacques Pantaleon de Troyes ed alcuni anni dopo la morte di suor Giuliana e di Roberto de Thourotte. Jacques Pantaleon de Troyes contribuì anche alla Prima Festa del Corpus Domini in Belgio

Durante il periodo delle guerre di religione in Francia, la processione del Corpus Domini fu oggetto di ostilità da parte degli Ugonotti. Infatti i Calvinisti (noti in Francia come Ugonotti) negano la transustanziazione come leggenda priva di fondamento, e persino offensiva nei confronti della religione evangelica.

Gli Ugonotti facevano la processione oggetto di numerose provocazioni, e veri e propri attacchi alle immagini e all’ostia. Oppure semplicemente dimostravano la loro diversità religiosa con vari gesti. Ad esempio non stendendo alla finestra le tovaglie che, tradizionalmente, le famiglie cattoliche francesi mettevano in mostra in omaggio alla processione, lavorando ostentatamente alle finestre o davanti agli usci ecc..

Fino alla metà del Seicento in certe zone della Francia la processione del Corpus Domini fu quindi accompagnata da massicci schieramenti di forza pubblica. Inoltre i fedeli erano in genere armati e pronti a difendere l’ostia da eventuali profanazioni.

La ricorrenza ha il grado liturgico di solennità ed è di precetto. Il suo giorno proprio è il giovedì della II settimana dopo la Pentecoste, il che corrisponde al giovedì dopo la solennità della Santissima Trinità. Nei Paesi, come l’Italia, in cui il giovedì non è giorno festivo nel calendario civile, la solennità si trasferisce alla seconda domenica dopo Pentecoste

La Processione del Corpus Domini a Santa Maria di Licodia – Fonte: Wikipedia

Celebrazione

Processione

In occasione della solennità del Corpus Domini si porta in processione, racchiusa in un ostensorio sottostante un baldacchino, un’ostia consacrata ed esposta alla pubblica adorazione. Viene adorato Gesù vivo e vero, presente nel Santissimo Sacramento. Invece nelle città di Orvieto e Bolsena oltre al Santissimo Sacramento vengono portate in processione le reliquie del miracolo eucaristico occorso al sacerdote boemo Pietro Da Praga nel 1263 presso l’Altare del Miracolo situato nella basilica di Santa Cristina nella città di Bolsena. E dal 6 gennaio 2013 fino al 14 novembre 2014 si è tenuto un giubileo eucaristico straordinario nelle comunità di Orvieto e di Bolsena medianti la Diocesi di Orvieto Todi.

Inni

Papa Urbano IV incaricò Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della solennità e della messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, San Tommaso risiedeva, come il pontefice, sull’etrusca città rupestre di Orvieto, nel convento di San Domenico. Il Doctor Angelicus insegnava Teologia nello Studium (l’università dell’epoca) orvietano. Presso S.Domenico si conserva ancora la sua cattedra e il crocifisso ligneo che gli parlò.

Tradizione vuole infatti che Gesù – attraverso quel crocifisso – abbia detto: “Bene scripsisti de me, Thoma”. Questo avvenne proprio per la profondità e completezza teologica dell’officio composto per il Corpus Domini. L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il Pange lingua. Un altro inno dedicato è il Sacris solemniis, specialmente nella sua sezione finale (che costituisce il Panis Angelicus). Esiste anche una sequenza per il Corpus Domini: il Lauda Sion Salvatorem.

 

 

Fonte: Wikipedia